ACCADEVA A HOLLYWOOD: Jerry Giesler - l'avvocato delle Star

venerdì, maggio 12, 2023

"Get me Giesler", che in italiano potremmo tradurre con "Chiamatemi Giesler" è la prima frase che le celebrità degli anni d'oro di Hollywood pronunciavano quando si ritrovavano in un guaio con la giustizia.

Oggi ho deciso di raccontarvi la storia di Jerry Giesler, l'avvocato che con il suo stile difensivo unico e la sua personalità carismatica, ha difeso con successo alcuni dei più grandi nomi di Hollywood coinvolti in processi che hanno tenuto banco . Di lui vi ho già accennato nell'articolo sul caso Stompanato quando Giesler ha difeso Lana Turner (potete leggerlo qui) e anche nel mio post sui divorzi famosi (che trovate qui).


Harol Lee Giesler nasce a Wilton Junction nell'Iowa, il 2 novembre 1886. Fin da giovane preferisce il soprannome Jerry che userà anche professionalmente per tutta la vita. Nel 1906 si iscrive alla University of Iowa College of Law. Dopo un anno, si trasferisce a Los Angeles, dove rimane per il resto della sua vita, e continua i suoi studi di legge presso l'Università della California del Sud. A metà del secondo anno, inizia a lavorare nello studio dell'avvocato celebre Earl Rogers, a cui si ispirerà Erle Stanley Gardner nei suoi romanzi gialli con protagonista Perry Mason (da cui verrà tratta la celebre serie televisiva). Successivamente lascia la scuola di legge per diventare a tempo pieno l'assistente alla ricerca per Rogers. Nel 1910 è ammesso all'ordine degli avvocati (all'epoca infatti la laurea in legge non è un prerequisito per i candidati all'ordine degli avvocati e gli studenti di legge possono sostenere l'esame non appena si sentono qualificati). Si unisce allo studio di Rogers come collaboratore junior. Nel 1912 Rogers deve difendere un famoso avvocato, Clarence Darrow, accusato di aver corrotto dei giurati in un processo, e chiede a Giesler di svolgere alcune ricerche per lui. Jerry svolge un lavoro così accurato e impressionante nella sua ricerca che viene invitato a far parte del team di difesa. Il caso si conclude a favore di Darrow il quale invita Giesler a unirsi al suo studio legale di Chicago, ma questi declina l'offerta decidendo di rimanere con Rogers fino a quando alla sua morte nel 1922, decide di aprirsi uno studio legale tutto suo a Los Angeles.

Nel 1922 il nome di Giesler finisce per la prima volta sui giornali quando è chiamato a difendere Dolly Oesterreich accusata di aver ucciso il marito nel famigerato caso passato alla storia con il nome "Love in the loft" (L'amore in mansarda). Il 22 agosto di quell'anno Fred Oesterreich viene ritrovato morto freddato da dei colpi di pistola, mentre la moglie, legata e imbavagliata, sostiene che sia opera di uno sconosciuto entrato in casa per rubare. Esaminando la casa la polizia fa una scoperta inquietante: l'amante della donna, Otto Sanhuber, che per anni ha vissuto in una piccola stanza segreta nel sottotetto, uscendo solo quando Fred è via per lavoro. Otto e Dolly vengono entrambi arrestati e processati, e a difendere la donna è Giesler il quale attraverso diverse strategie difensive riesce a fare assolvere lei e condannare Sanhuber. Giesler non solo fa leva sulla mancanza del movente per la donna dato che il marito era un uomo d'affari di successo e le consentiva una vita agiata, ma anche sottolinea la collaborazione della donna durante le indagini. Infine mette in discussione la credibilità di Otto come testimone per aver passato anni nascosto nel sottotetto e aver mentito alla polizia. Non da ultimo Giesler fa leva sul fattore emotivo per influenzare la giuria a favore della cliente, ritraendola come una donna vulnerabile e sfortunata intrappolata in una situazione tragica e bizzarra oltre il suo controllo. Il caso diventa un'attrazione mediatica, con giornali e cronisti che ne seguono ogni dettaglio. L'insolita situazione di Otto che viveva nascosto nel sottotetto e l'affascinante personalità di Dolly catturano l'immaginazione del pubblico e garantiscono a questo caso un posto nella storia criminale americana. Dopo questo episodio inizia a spargersi la voce sulla bravura di questo avvocato, e non passa molto tempo prima che i personaggi famosi decidano di avvalersi del suo aiuto.

 

Alexander Pantages VS Eunice Pringle

PERIODO: 1° processo dal 4 al 27 ottobre 1929

IL FATTO: il 9 agosto 1929 Eunice Pringle una giovane ballerina sostiene di essere stata violentata da Alexander Pantages, 62enne magnate del teatro e del cinema di origine greca, che aveva costruito un impero di sale cinematografiche e teatri vaudeville in tutta l'America del Nord all'inizio del XX secolo. La ragazza dopo aver perso i sensi si sarebbe risvegliata con gli slip strappati in uno sgabuzzino delle scope accanto a Pantages completamente nudo.

 
STRATEGIA DIFENSIVA: Jerry Giesler durante l'interrogatorio alla Pringle le fa ripercorrere la sua storia più volte per poi chiederle: "I suoi studi in una scuola di recitazione includevano un corso di memoria?" e la Pringle risponde "Sì." A quel punto Giesler la incalza chiedendole "Ti è stato insegnato come esprimere le tue emozioni in modo drammatico?" e anche in questo caso la risposta è "Sì.". Giesler fa notare alla giuria come la sua storia "sembra provata come solo una ragazza che ha studiato recitazione l'avrebbe provata."

Nel primo processo Eunice tenta di influenzare la giuria indossando un abito blu castigato merletto sul collo e sui polsini, calze nere, scarpe Mary Jane, borsetta e guanti neri, struccata e con i capelli raccolti dietro con un fiocco, per dimostrare l'età di una ragazzina. Giesler le chiede se sia quello lo stesso abito che indossava il giorno dell'attacco e la Pringle risponde no, così l'avvocato chiede al giudice di ordinarle di indossare il giorno seguente lo stesso abbigliamento e trucco che aveva quel giorno. L'abito in questione era molto più corto e aderente, di colore scarlatto, che le conferiva un aspetto più "sensuale" (certo, paragonato a certi abiti che si vedono al giorno d'oggi, è un po' difficile ritenerlo tale ma il tutto va contestualizzato nel 1929). Sua madre Irene la definisce una ragazza "che trascorre a casa tutte le sere". Durante il controesame, Giesler cerca di indagare su precedenti atti di immoralità da parte sua, ma il giudice accoglie le obiezioni dell'accusa e interrompe la serie di domande.

SENTENZA: Alexander Pantages viene dichiarato colpevole e condannato a cinquant'anni di reclusione.

MEDIA: La stampa si schiera a favore di Eunice Pringle, la presunta vittima, principalmente perché i media dell'epoca hanno la tendenza a simpatizzare con le vittime di presunti crimini sessuali e a sensazionalizzare le storie per vendere più copie. Inoltre, la reputazione di Alexander Pantages come magnate del teatro e la sua ricchezza possono aver alimentato l'opinione pubblica contro di lui, facendo sì che la stampa dipinga Pantages come un individuo potente che cerca di sfruttare la sua posizione per approfittare di una giovane donna. L'Herald Examiner definisce Eunice "una perla di diciassettenne come non se ne vedevano dall'epoca di Clara Bow" e il Los Angeles Times la descrive come una "rigogliosa bellzza". Il modo di esprimersi di Pantages al processo, con il suo inglese un po' maccheronico, lo rende ancora più inviso, come lo straniero di cui non ci si può fidare.


Alexander Pantages VS Eunice Pringle pt. 2

PERIODO: 2° processo dal 3 al 27 novembre 1931

ACCUSA: stupro e corruzione di minorenni

IL FATTO: Jerry Giesler ricorre in appello dopo aver presentato un memoriale di 1.200 pagine che citava centinaia di casi e autorità, sostenendo che il tribunale di primo grado ha commesso un errore nel non permettere la testimonianza sulla precedente condotta immorale della testimone accusatrice. La Corte Suprema statale concede a Pantages un nuovo processo.

STRATEGIA DIFENSIVA: Questa volta, la strategia di Giesler si basa sulla tesi del complotto ordito da Eunice e il suo agente Nick Dunaev ai danni di Pantages. Giesler riesce a convincere la giuria che una ballerina così atletica, in grado di fare la spaccata, avrebbe potuto facilmente neutralizzare l'assalto di un signore di mezza età di bassa statura. Viene messa in scena una ricostruzione dello stupro con Pantages nella parte di se stesso e l'assistente di Giesler in quella della ragazza, dimostrando che non era tecnicamente possibile lo stupro in quello sgabuzzino così piccolo. Infine, l'asso nella manica della difesa è stata la testimonianza a sorpresa di una proprietaria di un bungalow hotel, che rivela che Eunice e il suo agente Dunaev hanno vissuto more uxorio, screditando l'attendibilità e la moralità della ragazza.

SENTENZA: Pantages viene dichiarato non colpevole. Questo caso inoltre ha segnato un punto di svolta nella legislazione californiana poiché la Corte Suprema dello stato ha stabilito, che nel caso di stupro, se la ragazza avesse meno di 18 anni, la prova della sua precedente attività sessuale era ammissibile per screditare la sua testimonianza di essere stata aggredita criminalmente. 

RUOLO DEI MEDIA: Durante il secondo processo, i media continuano a seguire il caso con grande interesse, ma l'attenzione si sposta gradualmente su Giesler e la sua abilità nel mettere in discussione l'accusa e sostenere la tesi del complotto. La sua strategia di difesa e il cambiamento nella percezione di Eunice Pringle da vittima a possibile cospiratrice finiscono per influenzare l'opinione pubblica e la copertura mediatica del processo.


 

Errol Flynn Vs Hansen & Satterlee


PERIODO: dall'11 gennaio al 6 febbraio 1943

ACCUSA: stupro e corruzione di minorenni

IL FATTO: Nel settembre del 1942, Betty Hansen viene arrestata per vagabondaggio. Durante l'interrogatorio, la polizia trova il numero di telefono di Flynn tra i suoi effetti personali. Dice di avere il numero in quanto lo conosce ad una festa e che lui abusa di lei in seguito. Flynn ammette di averla conosciuta, ma nega il rapporto sessuale. Hansen afferma di aver incontrato Flynn durante una festa e che, in seguito all'incontro, l'attore abusa di lei. Flynn ammette di aver conosciuto Hansen, ma nega le accuse di stupro. Flynn viene accusato formalmente ma rilasciato su cauzione ed è in quel momento che arriva una telefonata che lo intima di far pagare al tycoon del suo studio, Jack Warner, una specie di “contributo volontario”: voci insistenti insinuano che alcuni membri corrotti della polizia e delle autorità locali tentano di estorcere denaro a Jack Warner per far cadere le accuse contro l'attore. All'epoca, è pratica comune per gli studi cinematografici pagare tangenti a politici corrotti e agenti di polizia per proteggere i loro divi da scandali e accuse potenzialmente dannosi per la loro carriera. Tuttavia, Warner si rifiuta di pagare la somma richiesta, forse a causa dell'entità delle accuse o perché non vuole essere coinvolto in un caso di corruzione. Poco dopo un'altra ragazza di nome Peggy Satterlee si fa avanti con accuse simili. Satterlee afferma che Flynn la porta sul suo yacht, il Sirocco, e abusa di lei quando ha solo 15 anni. In risposta a queste accuse, le autorità incriminano ufficialmente Flynn ed è così che Warner chiama Giesler a difenderlo.

STRATEGIA DIFENSIVA: Durante il processo di selezione della giuria, attraverso la "peremptory challenge", il processo che consente a ciascuna parte di rimuovere un certo numero di potenziali giurati senza dover fornire una ragione specifica, Giesler e il suo team riescono a garantire che 9 dei 12 giurati siano donne ritenendo siano più inclini a simpatizzare con Flynn o a dubitare delle affermazioni delle accusatrici. Giesler basa la sua difesa anzitutto sullo screditare le due la Hansen e la Satterlee, mettendo in dubbio la credibilità delle loro affermazioni, che avessero ingannato Flynn dichiarandosi maggiorenni e che l'unico rapporto, consenziente, era stato con la Hansen. Giesler sottolinea il ritardo con cui Peggy Satterlee denuncia l'abuso e riesce a far ammettere a Betty Hansen che in occasione dell'incontro con Flynn è stata lei a dare il suo permesso a Flynn di toglierle i vestiti.  Durante l'interrogatorio, la Satterlee ammette di aver mentito sulla sua età in più di un'occasione, e quando Giesler le mostra una foto in cui ha le trecce come una ragazzina chiedendole se sia davvero lei, non può fare altro che confermarlo. Il vice procuratore distrettuale Thomas Cochran le chiede di dimostrare la presenza sullo yacht, prima facendole provare delle scarpe da tennis e poi chiedendole di mostrare una fotografia che la ritrae sull'imbarcazione di Flynn, anche se scattata di giorno e alla presenza di un'altra ragazza. Giesler riesce anche a sfruttare un testimone portato dall'accusa capovolgendo la situazione a suo favore: viene chiamato un astronomo per sostenere la descrizione di Peggy Satterlee della luna attraverso l'oblo e avvalorare la sua versione dei fatti, ma Geisler incalzandolo riesce a fargli ammettere che, a giudicare dalla rotta della barca, la luna non poteva essere vista dall'oblò della cabina di Flynn.

La controfigura di Flynn, Buster Wiles, è intervenuta dicendo che qualche mese prima del processo Flynn era stato avvicinato dal padre della Satterlee avanzando una richiesta di denaro, minacciando l'intenzione di "mentire alla polizia affermando che sua figlia minorenne aveva avuto rapporti sessuali con Flynn" in caso non avesse pagato.

SENTENZA: La giuria assolve Flynn da entrambi i capi d'imputazione, stupro e corruzione di minore: E queste sono le parole della capogruppo Ruby Anderson: "Francamente non potevamo credere alle storie delle ragazze."

RUOLO DEI MEDIA: I giornali dell'epoca seguono da vicino il caso, con una copertura che spesso enfatizza gli aspetti scandalistici del processo. I giornali di tutto il mondo titolano "Robin Hood accusato di violenza carnale". Ad esempio, il Los Angeles Times riporta le testimonianze delle accusatrici e le accuse di Giesler sul loro comportamento e sulla loro credibilità. Altre fonti, come il New York Times, pubblicano articoli dettagliati sulle testimonianze di Flynn e delle due ragazze, nonché sulle strategie legali impiegate da Giesler per difendere il suo cliente. La copertura mediatica contribuisce a creare un'atmosfera di sensazionalismo intorno al processo e influenzare l'opinione pubblica su Flynn e sulle sue accusatrici. L'impatto di questo processo è talmente sensazionale che  folle di donne, dalle ragazze alle nonne, si accalcano per entrare nell'aula del tribunale. Viene addirittura richiesta la presenza in loco di una squadra medica per rianimare le ammiratrici in caso di svenimenti.


Robert Mitchum vs Stato della California

PERIODO: dall’11 gennaio al 9 febbraio del 1949

ACCUSA: possesso di marijuana
 
ANTEFATTO: Nella notte fonda del 31 agosto 1948, due agenti della narcotici di Los Angeles ricevono una segnalazione e si appostano fuori dall'appartamento dell'attrice Lila Leeds. Dopo poche ore scatta la retata e nella casa della donna vengono arrestati Robert Mitchum, la ballerina Vicki Evans e l'agente immobiliare Robin Ford, intenti a consumare marijuana. Howard Hughes, tycoon della RKO, lo Studio che ha sotto contratto Mitchum, una delle stelle di punta del momento, non potendo impedire che la storia arrivi ai giornali, chiama Jerry Giesler, l’avvocato “bravo a tirare le Star fuori dai guai”.
Il momento dell'arresto
 
STRATEGIA DIFENSIVA: Le prove contro Mitchum sono schiaccianti: l’arresto in flagranza di reato, la testimonianza degli agenti che hanno arrestato l’attore, nonché il materiale rinvenuto e sequestrato durante la perquisizione della casa, la marijuana e altri oggetti correlati al suo consumo, come pipe e cartine per rollare gli “spinelli”.
Giesler in un primo momento prova ad attaccarsi ad alcuni vizi di forma presenti nel testo dell’incriminazione, iniziando uno show che scatena ilarità tra gli spettatori, un po’ meno nel giudice che rigetta la mozione. In pratica Giesler obbietta che l’accusa non sia formulata in un inglese chiaro e comprensibile citando una legge statale che impone l’obbligo che gli imputati comprendano chiaramente l’accusa. Questo per la presenza di termini come cannabis sativa che secondo Giesler possono essere giapponesi o geroglifici, che la sola canapa indiana di cui è a conoscenza è quella impiegata per fabbricare corde  e che l’unico latino che conosce è Xavier Cugat.
Giesler presenta il suo cliente come vittima di un ingiusto arresto e di un'accusa esagerata, sostenendo che Mitchum sia stato ingannato e manipolato dagli altri presenti nella casa al momento dell'arresto e che non fosse consapevole della presenza di droga. Consigliato dal suo avvocato Mitchum decide di rinunciare al processo con giuria facendo decidere il proprio caso davanti al solo giudice Nye.
Lila Leeds accusa Vicki Evans di essere una spia della polizia in quanto la sera dell'arresto ha tenuto un comportamento sospetto. In passato aveva già consumato spinelli stando attenta a chiudere porta e finestre, mentre proprio quella sera e dopo che Mitchum era entrato nel bungalow la Evans si era offerta di portare fuori i cani, aprendo la strada proprio agli agenti appostati lì fuori. Lila Leeds assomiglia molto all'attrice Lana Tuner e infatti al momento del suo arresto ha una relazione proprio con l'ex marito di Lana, Stephen Crane, padre di sua figlia Cheryl che verrà coinvolta nel caso Stompanato 9 anni più tardi. Crane però non vorrà sapere nulla dell'affaire marijuana e lascerà Lila al suo destino partendo per l'Europa.
Mitchum decide di fare una dichiarazione spontanea al giudice, sostenendo di aver consumato spesso spinelli di marijuana, ma che su di lui questa sostanza ha solo un blando effetto sedativo per allentare la tensione e che mai lo avrebbe reso litigioso o pericoloso. 
 

Mitchum e la Leeds condotti in carcere

SENTENZA: Nonostante gli sforzi della difesa, Robert Mitchum viene dichiarato colpevole e condannato ad un anno di carcere. A un mese dal verdetto, però Giesler avanza una richiesta di clemenza alla Corte e riesce ad ottenere per Mitchum la commutazione della condanna a 2 anni di libertà vigilata e 60 giorni di carcere. L’attore viene mandato in una fattoria carceraria vicino a Castaic, nella parte nord-est della contea di Los Angeles, dove si fabbricano blocchi di cemento.
Il caso verrà riaperto e il 31 gennaio 1951 ribaltato con un verdetto di non colpevolezza. 
 
 
RUOLO DEI MEDIA: I media danno grande risalto al caso, in quanto coinvolge una celebrità di Hollywood e riguardava l'uso di droghe, un tema molto sensibile all'epoca. Tutta la fase delle indagini dal momento dell'arresto fino a dopo la condanna viene ampiamente coperto dalla stampa. Durante la sua incarcerazione, un reporter del Los Angeles Times scatta alcune foto che passeranno alla storia: il prigioniero numero 91234 intento a lavare il pavimento della sua cella e a mungere una vacca.
 
Jerry Giesler morirà il 1 gennaio del 1962 all'età di 75 anni. La sua carriera ci offre uno sguardo affascinante e intrigante sulla Hollywood del passato, un mondo fatto di glamour e scandali. La sua abilità nel difendere celebrità come Errol Flynn e Robert Mitchum e nel navigare le acque tumultuose dei processi mediatici lo ha reso una figura leggendaria nell'ambiente legale e cinematografico.

Attraverso questi processi Giesler ha dimostrato come l'abilità e la strategia di un avvocato possano fare la differenza nel destino delle celebrità coinvolte in scandali, non solo nell'ottenere un verdetto favorevole, ma anche nel proteggere la loro immagine pubblica e la carriera.

Spero che questo viaggio nelle avventure di Jerry Giesler e nella Hollywood d'oro sia stato per voi un'esperienza affascinante e coinvolgente. Alla prossima!

ULTIMO MA NON PER IMPORTANZA
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