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Dorothy Dandridge, una donna di straordinario talento, sfidò le barriere razziali di Hollywood, diventando la prima attrice afroamericana a essere nominata come miglior attrice protagonista. In questo articolo, scopriremo come la sua determinazione e il suo carisma la portarono alla ribalta, trasformandola in un'icona del cinema.
Seguitemi in questo viaggio tra i momenti chiave della sua carriera e le sfide personali che dovette affrontare per lasciare un'impronta indelebile nella storia del cinema.
È una fredda notte alpina, e Dorothy si trova da sola nella sua camera d'albergo, con il peso della sua angoscia che sembra insostenibile. Le mura della stanza si stringono intorno a lei, amplificando il senso di disperazione e solitudine. Senza vedere una via d'uscita, Dorothy prende una decisione drammatica. Con mani tremanti, apre una confezione di pillole e le ingoia tutte, sperando di mettere fine al suo dolore.
Mentre le ore passano, la sua visione si offusca e i suoni diventano indistinti. La consapevolezza lentamente svanisce, e Dorothy viene trovata in stato di incoscienza, trasportata d'urgenza in ospedale. I medici le praticano una lavanda gastrica, lottando per salvarle la vita. È un momento critico, ma Dorothy sopravvive ancora una volta, emergendo dal bordo dell'abisso.
Ricoverata e lentamente in via di guarigione, Dorothy riflette sulla profondità della sua disperazione e sulla necessità di riprendere il controllo della sua vita. Questa esperienza la costringe a confrontarsi con il suo desiderio di vivere. Tornata negli Stati Uniti, decide di affrontare i problemi lasciati irrisolti. Finalmente trova risposte alle angosce sulla salute di Lynn, quando la dottoressa Ethel Harrington le spiega che sua figlia ha danni cerebrali irreversibili, probabilmente causati dalla mancanza di ossigeno durante il parto. Questa chiarezza, sebbene dolorosa, permette a Dorothy di affrontare la realtà e di prendere la difficile decisione di affidare Lynn a cure specialistiche.
Nel 1950, Dorothy decide di porre fine al suo matrimonio con Harold Nicholas per concentrarsi completamente sulla sua carriera.
Nonostante le delusioni, Dorothy non si arrende.
Moore ha già lavorato con Dorothy in passato, quando faceva parte delle Dandridge Sisters. Il loro incontro, casuale ma fortuito, avviene proprio nel momento in cui Dorothy è alla ricerca di un rilancio professionale.
Un pomeriggio, Dorothy incontra Phil Moore e gli spiega il suo desiderio di tornare a lavorare nei nightclub. Phil vede in Dorothy un potenziale immenso e decide di aiutarla. La presenta a Charlie Morrison, il proprietario del nightclub Mocambo. Morrison, noto per il suo occhio per il talento, organizza un'audizione per Dorothy. Impressionato dalla sua performance, accetta di darle una possibilità.
Moore inizia a lavorare con Dorothy, componendo arrangiamenti su misura per lei e definendo il suo look distintivo. Preferisce che indossi abiti stretti e aderenti, che mettono in risalto la sua figura, ma sempre con un'eleganza raffinata. La sua grazia naturale e la sua presenza magnetica fanno il resto. Phil non si limita solo alla musica; si occupa anche delle acconciature e del trucco di Dorothy, assicurandosi che ogni dettaglio contribuisca a creare un'immagine impeccabile.
Nel frattempo, Dorothy continua a lavorare per risolvere i suoi problemi personali. Si rivolge all'avvocato Robert Butts per formalizzare il divorzio da Harold Nicholas, ottenendo finalmente la custodia di Lynn e un assegno di mantenimento mensile. La situazione di Lynn resta complicata, ma Dorothy trova un'assistente adeguata in Helen Calhoun, che si occupa della bambina con dedizione.
Dorothy si trasferisce in un duplex su Hilldale Avenue a Hollywood, dove vive al piano inferiore, mentre Phil Moore occupa l'appartamento al piano superiore. Questo arrangiamento le permette di concentrarsi sulla carriera, mentre Phil la guida e la supporta in ogni aspetto della sua vita professionale. Moore fa anche da coach ad altre stelle come Ava Gardner e Marilyn Monroe, che frequenta spesso il duplex per le lezioni.
Dorothy continua a crescere professionalmente, grazie anche al supporto incondizionato di Phil Moore. La loro collaborazione porta risultati straordinari, trasformandola in una delle stelle più brillanti del panorama dei nightclub americani.
Il regista di Bright Road, Gerald Mayer, è un altro elemento chiave nel successo del film. Mayer, che crede fermamente nel talento di Dorothy, lavora a stretto contatto con lei per assicurarsi che la sua performance sia convincente e naturale. Ed è allora che scatta la scintilla tra lei e il regista, ma questa relazione deve essere tenuta nascosta per evitare gossip e scandali. La loro relazione durerà circa un anno. L'esperienza con Bright Road non solo consolida la reputazione di Dorothy come attrice seria, ma la prepara anche per il ruolo che definirà la sua carriera: quello di Carmen Jones.
La loro relazione, tuttavia, è complicata. Sebbene Dorothy trovi in Peter una figura affascinante e romantica, sa che la madre di Lawford, Lady Lawford, non avrebbe mai acconsentito a un matrimonio tra il figlio e una donna di colore. Hedda Hopper, una delle più influenti giornaliste di gossip di Hollywood, fa trapelare la loro storia, alimentando le voci e i pettegolezzi. La relazione con Peter rappresenta per Dorothy una sfida emotiva e sociale, un simbolo della tensione razziale e delle barriere che deve affrontare anche nella sfera personale.
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| Scusate la bassa qualità ma è l'unica loro foto che ho trovato |
Tornata negli Stati Uniti, Dorothy è determinata a trasformare il suo talento in un successo duraturo. La grande occasione si presenta con il film Carmen Jones, un adattamento dell'opera Carmen di Georges Bizet, diretto da Otto Preminger. Questo progetto rappresenta una pietra miliare non solo per Dorothy, ma per l'intera comunità afroamericana.
Per il secondo provino, Dorothy decide di trasformarsi completamente. Si presenta con i capelli arruffati, un trucco scuro, una gonna stretta, una camicetta scollata e il dondolio dei fianchi più sexy della città. Non dovette nemmeno aprire bocca; appena Otto la vede, esclama: "È Carmen!" La sua trasformazione è così convincente che Preminger non ha più dubbi: Dorothy è perfetta per il ruolo.
Durante la produzione di Carmen Jones, Dorothy appare sulla copertina di Life magazine, un segnale del suo crescente riconoscimento nel mondo dello spettacolo. In un'intervista rilasciata durante questo periodo, Dorothy riflette sul suo percorso, dicendo: "Penso che sia stato davvero il dolore per mia figlia e il fallimento del mio matrimonio a costringermi a fare successo nella mia carriera. Dovevo tenermi occupata. Mi sono gettata nel lavoro. È una terapia meravigliosa. Non hai tempo di sentirti dispiaciuta per te stessa."
Mentre Dorothy si trova a Denver, l'Academy of Motion Picture Arts and Sciences annuncia le nomination per gli Academy Awards del 1954 in una trasmissione della NBC il 12 febbraio. Dorothy è nominata come miglior attrice protagonista per il suo ruolo in Carmen Jones, insieme a Judy Garland per È nata una stella, Audrey Hepburn per Sabrina, Grace Kelly per La ragazza di campagna e Jane Wyman per Magnifica ossessione. Dorothy fa preparativi per partecipare alla cerimonia degli Academy Awards accompagnata dalla sorella Vivian.
Il tappeto rosso è gremito di celebrità e giornalisti. Mentre Dorothy cammina verso l'ingresso del teatro, le grida dei fan e le domande dei reporter la avvolgono. Nonostante l'apparente calma e sicurezza, dentro di sé Dorothy sente una miscela di eccitazione e nervosismo. Questa notte potrebbe essere il culmine della sua carriera, una serata che non solo riconoscerebbe il suo talento, ma farebbe la storia per tutte le attrici afroamericane.
La cerimonia inizia e l'energia nella sala è tangibile. Dietro di lei c'è Eva Marie Saint, candidata come Migliore attrice non protagonista per il film di Elia Kazan Fronte del porto, mentre seduta accanto a lei c'è sua sorella Vivian.
Finalmente, William Holden sale al podio per presentare il premio alla Miglior Attrice. Dorothy sente il cuore accelerare mentre afferra la mano di Vivian. Il silenzio nella sala è totale. Holden prende la parola e dice "Come stavo dicendo l'anno scorso" e viene interrotto da Bob Hope che gli sussurra qualcosa all'orecchio. A quel punto guarda l'orologio e dice "A quanto pare non abbiamo più tempo", un inside joke perchè quando l'anno prima stava ritirando il premio per il film Stalag 17, gli era stata messa fretta e il suo ringraziamento si era limitato a un Grazie. Questo siparietto fa sì che Holden passi direttamente al nome della vincitrice senza elencare il nome di tutte le candidate. Dorothy trattiene il respiro mentre ascolta le parole dell'attore: "E il premio va a... Grace Kelly per La ragazza di campagna."
- venerdì, agosto 02, 2024
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