La mia collezione di... vinili di colonne sonore pt. 1

venerdì, febbraio 09, 2024

Il cinema classico americano ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuore, soprattutto per le sue colonne sonore incredibili che mi trasportano in un altro mondo ogni volta che le ascolto. Nel 2023 ho realizzato tre dei miei più grandi sogni assistendo al concerto di Hans Zimmer, celebrando i 100 anni della Disney con "The Sound of Magic" e immergendomi nelle melodie indimenticabili di Ennio Morricone. da ragazza ho iniziato a collezionare i CD delle colonne sonore e negli ultimi anni ho riscoperto il fascino dei vinili. Dopo aver condiviso sulla pagina facebook la foto di un disco che cercavo da tempo e che finalmente avevo trovato, ho notato quanto entusiasmo abbia suscitato tra voi. Quindi, mi sono detta: perché non condividere la mia collezione? Preparatevi a scoprire i tesori musicali che ho raccolto negli anni. E per coloro che vorrebbero avvicinarsi a questo mondo e temono di perdersi tra le pieghe del mercato dell'usato, ho preparato alcuni consigli, frutto della mia esperienza. 
 
Nel vasto universo del cinema classico americano, le colonne sonore non sono solo accompagnamento, ma un battito vitale che anima ogni scena. Questi capolavori musicali non si limitano a sottolineare momenti emotivi; diventano essi stessi protagonisti, creatori di atmosfere indimenticabili e momenti incancellabili nella memoria collettiva. In un'epoca dove il digitale non aveva ancora preso il sopravvento, il vinile era il mezzo che permetteva di portare un pezzo di quella magia a casa, di riviverla ogni volta che si desiderava. 
Per rendere giustizia a tutti gli elementi della collezione ho deciso di riunirli in due diversi articoli. Oggi vi parlerò delle colonne sonore dei film non musicali, mentre il prossimo appuntamento sarà dedicato al meraviglioso mondo dei musical.

"Via col Vento" (1939)

(trovate qui il mio articolo su questo film) 

Se dovessi scegliere di salvare una solo  colonna sonora la mia scelta non potrebbe essere che quella del mio film preferito della vita, a cui va riconosciuto il merito di aver ha acceso questa passione per il cinema classico americano. La storia dietro queste melodie è tanto affascinante quanto il film stesso: Selznick, il produttore, vedeva la musica come una componente essenziale, tanto importante quanto gli attori stessi. Desiderava temi memorabili che raccontassero i personaggi e gli eventi chiave. Steiner, con la sua profonda esperienza nelle sonorità del Sud, fu la scelta definitiva, nonostante le difficoltà iniziali e la necessità di accelerare il lavoro sotto la pressione di Selznick.

La mia traccia preferita: "Main Title Tara’s Theme", incapsula l'essenza di questa epica narrazione, evocando la grandiosità e l'intimità di un'era perduta. Potete sentirla qui

"I Dieci Comandamenti" (1956)

(trovate qui il mio articolo su questo film) 

Il regista De Mille si rivolse a Victor Young col quale aveva già lavorato in Sansone e Dalila del '49, ma durante le riprese Young venne colpito però da una grave malattia che lo porterà alla morte nel '56. A quel punto affida la composizione al giovane Elmer Bernstein che, in realtà incaricato solo per alcune canzoni e con un contratto di una settimana, si trovò a dover comporre l'intera colonna sonora in tre mesi. Ogni brano veniva presentato al pianoforte a De Mille per l'approvazione prima dell'esecuzione orchestrale.
 
La mia traccia preferita: "Prelude", un trionfo di ottoni e timpani che evoca la maestosità e la sacralità della storia biblica di Mosè, trasportando l'ascoltatore in un viaggio epico attraverso la storia e la spiritualità. Potete sentirla qui

"La Stangata" (1973)

(trovate qui il mio articolo su questo film)


Marvin Hamlisch, incaricato della colonna sonora, ha rielaborato i pezzi di Scott Joplin per adattarli al contesto cinematografico, mantenendo lo spirito vivace e contagioso del ragtime, ma arricchendolo con arrangiamenti orchestrali più moderni e complessi. Questo anacronismo musicale, dato che il ragtime era già in declino durante il periodo in cui è ambientato il film (gli anni '30), ha aggiunto un tocco di originalità e fascino, rendendo la colonna sonora immediatamente riconoscibile e amata dal pubblico.

La mia traccia preferita:  The Entertainer, una delle prime canzoni che ho imparato a suonare al pianoforte da bambina. Il film in realtà l’ho visto vent’anni dopo e mi viene da sorridere al pensiero che per tutto quel tempo avevo immaginato che fosse un film di tutt'altro genere, chissà perchè tipo Charlie Chaplin con bombetta e bastone. Niente di più lontano. Potete sentirla qui
 

"Un Amore Splendido" (1957)

(trovate qui il mio articolo su questo film)


Regia di Leo McCarey, con la canzone tema "An Affair to Remember" interpretata da Vic Damone che scalò le classifiche per 16 settimane. Questo classico è stato reinterpretato da leggende come Nat King Cole e Frank Sinatra, diventando un inno all'amore eterno. La voce di Deborah Kerr, prestata da Marni Nixon, aggiunge un velo di magia alla narrazione.

La mia traccia preferita: End title (il finale da brividi, in particolare al minuto 02.04). Potete sentirla  qui

"Anastasia" (1956)

(trovate qui il mio articolo su questo film)


Il film che ha segnato il ritorno di Ingrid Bergman a Hollywood (dopo l'esilio italiano a causa dello scandalo con Roberto Rossellini). La straordinaria colonna sonora di questo film è realizzata da Alfred Newman che ha saputo ricreare lo sfarzo dei palazzi e la nostalgia del passato con melodie evocative e l'uso di archi e legni, mescolando l'eleganza regale con il dramma intimo della protagonista che lotta per recuperare i suoi ricordi perduti.
Nonostante la sconfitta agli Oscar contro "Il giro del mondo in 80 giorni", questa colonna sonora rimane un gioiello che evoca il pathos e la grandezza della ricerca di identità.

La mia traccia preferita: Anastasia (il massimo del pathos con la potenza dei piatti), anche se devo ammettere che Recognition, la scena del riconoscimento, è di una delicatezza struggente e disarmante al tempo stesso. La potete ascoltare qui

"Assassinio sull'Orient Express" (1974)

(trovate qui il mio articolo su questo film)


Uno dei film che non mi stanco mai di vedere, e che mi incolla allo schermo ogni volta che lo trasmettono in tv. Il merito non è solo della storia, per me stupenda, e per il cast strepitoso, ma buona parte della presa che ha questo film su di me è senza dubbio da ricercarsi nella colonna sonora immersiva composta da Richard Rodney Bennett. La sua abilità nel raccontare la storia attraverso la musica si manifesta in ogni scelta strumentale, creando un tessuto sonoro che non solo si adatta perfettamente all'ambientazione lussuosa e misteriosa del film ma ne amplifica ogni dettaglio narrativo.

Nel brano "The Murder", Bennett dimostra come la musica possa intensificare un momento chiave della trama, usando archi cupi e minacciosi insieme a dissonanze e una dinamica magistrale per costruire una tensione palpabile. Gli ottoni e i timpani, con i loro accenti improvvisi, evocano l'eco del delitto, trascinando l'ascoltatore nel cuore del dramma con una precisione che rispecchia la maestria di Lumet nella regia.

La mia traccia preferita: "The Orient Express", che potete ascoltare qui. Questo brano inizia con una melodia distintiva e avvincente che riflette il lusso e l'eleganza del celebre treno. L'uso di archi leggeri e fluidi crea un senso di movimento e viaggio. I passaggi in pizzicato suggeriscono il ritmico avanzare del treno sui binari (al. min. 01.01), ditemi se anche voi non avvertite la sensazione della locomotiva che pian piano accelera. Penso che la musica sia in grado di trasportare l'ascoltatore direttamente all'interno dell'Orient Express, facendogli quasi sentire il rullio sotto i piedi e vedere il paesaggio che cambia attraverso le finestre del treno.

"Alfred Hitchcock: The Best Scores from Alfred Hitchcock's Films"

(trovate qui tutti i miei articoli sui suoi film) 


Da appassionata del maestro del brivido, Alfred Hitchcock, ho sempre cercato un vinile che racchiudesse le più memorabili colonne sonore dei suoi film. La mia ricerca si è conclusa quando ho messo le mani su questa raccolta, che ha soddisfatto quasi tutte le mie aspettative, lasciando fuori solo "Marnie", che rimane il mio prossimo tesoro da cacciare.

Hitchcock, con il suo genio per la suspense, ha sempre saputo come incatenare l'attenzione degli spettatori allo schermo, ma è stata la musica a trasformare i suoi thriller in veri capolavori. Oltre a non essere mai un semplice sottofondo, la musica nei suoi film fungeva da narratrice, arricchendo la trama e guidando sottilmente le emozioni dell'audience. Collaborando con compositori del calibro di Bernard Herrmann, Hitchcock ha dato vita a alcune delle più iconiche colonne sonore del cinema.

Franz Waxman, in "Rebecca", ha creato un'atmosfera di mistero e romanticismo gotico con l'uso di archi e legni, mentre in "La finestra sul cortile", il delicato "Lisa Theme" riflette l'eleganza e la forza del personaggio. Roy Webb, con "Notorious", ha tessuto un intricato tappeto sonoro di tensione e dramma, alternando momenti di romanticismo a suspense con maestria. David Buttolph, in "Nodo alla gola", ha accentuato la tensione crescente e l'atmosfera claustrofobica con un tema ricorrente che sottolinea la ciclicità del crimine. Nella colonna sonora di "Il delitto perfetto", composta da Dimitri Tiomkin, il tema principale suona come una dolce melodia romantica, in netto contrasto con la vera natura della storia, tessuta di inganni e tradimenti. Questo contrasto musicale accentua l'idea che dietro una facciata di perfezione romantica possa nascondersi una realtà molto più oscura.

 Bernard Herrmann ha iniziato la sua fruttuosa collaborazione con Hitchcock in "The Trouble with Harry", optando per un tono più leggero che ben si adatta all'umorismo nero del film, mentre in "Vertigo" ha usato arpeggi e sequenze ripetute per dipingere la vertigine emotiva del protagonista.

E ovviamente c’è il famosissimo tema dell'omicidio composto per "Psycho". La scena della doccia, con i suoi acuti stridenti dei violini, è diventata emblematica del terrore puro, con la musica che taglia nell'aria tanto intensamente quanto il coltello del killer, creando uno dei momenti più indimenticabili nella storia del cinema.

La mia traccia preferita: sarebbe il tema di Marnie, ma ripiego su Il delitto perfetto essendo il mio film preferito di Hitchcock. Potete ascoltarlo qui.
 

"La Conquista del West" (1962)

La colonna sonora di Alfred Newman (che ha sostituito in corsa Dimitri Tiomkin)è considerata una delle sue migliori, riconosciuta per la sua capacità di catturare l'epopea della frontiera americana. Nonostante la perdita della nomination all'Oscar a favore di "Tom Jones", la sua musica rimane un punto fermo nell'AFI's 100 Years of Film Scores, celebrando la grandezza e lo spirito pionieristico dell'espansione verso ovest.

La mia traccia preferita: L’Overture. Potete ascoltarla qui.

 

Consigli per Aspiranti Collezionisti

Ho pensato di fornivi alcuni consigli basati sulla mia esperienza personale, utili per evitare fregature e per arricchire la propria collezione con pezzi autentici e di qualità.
 
1. Ricerca e Conoscenza: Prima di effettuare un acquisto, informatevi sulla storia e sul valore del vinile che vi interessa. Conoscere l'anno di pubblicazione, il compositore, e le varie edizioni può fare la differenza.
 
Ad esempio, quando ho acquistato il vinile di Incontriamoci a St. Louis, uno dei miei primi, non avevo guardato le copertine delle varie edizioni (pensando, bè una vale l'altra, in fondo basta ci siano le canzoni). Se lo avessi fatto mi sarei accorta, prima di acquistarla, che in realtà mi ero aggiudicata la versione incisa per la radio (che comunque conteneva tutte le canzoni) che ha un valore inferiore.
 
2. Stato di Conservazione: Controllate attentamente la qualità del disco e della copertina. Un vinile ben conservato non solo suona meglio, ma mantiene anche il suo valore nel tempo.
 
Vi agevolo una gif animata di Donna Reed nel film La vita è meravigliosa, perchè questa scena rappresenta perfettamente quello che sono stata tentata di fare dopo aver ascoltato il disco della colonna sonora del Dottor Zivago, acquistato a 3 € in un negozio dell'usato, che si è rivelato molto rovinato e praticamente inascoltabile.
GIF donna reed 1946 its a wonderful life - animated GIF on GIFER 
Questo episodio mi ha insegnato l'importanza di non lasciarsi accecare dall'affare, ma di prestare attenzione alle condizioni di un disco, che può davvero fare la differenza tra un tesoro e un tarlo nella nostra collezione. 
In molti mercatini e negozi, viene offerta la possibilità di riprodurre il disco per sentirne la qualità, ma come ci si può orientare quando ciò non è possibile e negli acquisti online? Che stiate appena scoprendo l'incanto delle colonne sonore in vinile o siate già navigatori esperti in questo mare, esiste una bussola preziosa in grado di guidarci: il sistema di classificazione dei vinili. Questa scala di valutazione universalmente riconosciuta come standard del settore, prevede sigle che indichino lo stato di conservazione sia del disco che della copertina. Ecco una breve guida per conoscerle:
  • M (Mint): Immacolato, il Santo Graal dei vinili. Un disco Mint è come un sogno irrealizzato: perfetto, mai suonato, senza il minimo segno. La copertina brilla come se fosse appena uscita dalla tipografia. Trovarne uno è raro, ma quando accade, è pura magia.
  • NM (Near Mint): Quasi perfetto, il disco NM ha vissuto ma con grazia. Ha girato pochissimo sul piatto, e i suoi suoni sono limpidi, senza fruscii o disturbi. La copertina mostra minime tracce del tempo, forse un angolo leggermente piegato o un filo di usura, ma nulla che tolga il fiato alla bellezza dell'insieme.
  • VG+ (Very Good Plus): Un disco VG+ ha storie da raccontare. Ha girato più volte, ma è stato trattato con cura. Potrebbe avere leggeri segni superficiali che non compromettono l'ascolto, un fruscio qua e là, ma nulla che distragga dall'incanto della musica. La copertina può avere segni di usura visibili, ma conserva la sua dignità e fascino.
  • VG (Very Good): Un veterano onorevole, il VG ha vissuto appieno. I segni d'uso sono più evidenti, con graffi superficiali che potrebbero introdurre fruscii nell'ascolto, ma senza salti. La copertina racconta la sua storia attraverso pieghe, sbiaditure o piccoli strappi, testimoniando gli anni e gli amori passati.
  • G (Good): Entrando nel territorio di "Good", ci avventuriamo in acque più turbolente. Un vinile classificato come G ha sicuramente vissuto intensamente. I graffi sono più evidenti e possono influenzare l'ascolto, introducendo rumori di sottofondo più persistenti. La musica rimane comunque la protagonista, ma con un accompagnamento costante di fruscii e crepitii. La copertina potrebbe sembrare stancha, con segni di usura più marcati, pieghe pronunciate o addirittura qualche strappo. I dischi in questa categoria sono per i veri romantici del vinile, quelli che vedono la bellezza anche nelle imperfezioni.
  • F (Fair): Un disco classificato come Fair è ancora più vissuto di un G. I segni del tempo e dell'uso sono ovunque, dai graffi profondi che possono causare salti durante l'ascolto, a un fruscio così marcato da competere con le note stesse. La copertina porta le cicatrici del tempo, con danni più significativi come grandi strappi o parti mancanti. Questi vinili sono per i collezionisti che cercano rarità o per coloro che desiderano possedere un pezzo di storia, a prescindere dalla qualità dell'ascolto.
  • P (Poor): La categoria Poor è riservata ai dischi che hanno attraversato veri e propri uragani. La qualità del suono è fortemente compromessa, con graffi e danni tali da rendere l'ascolto una vera sfida. La copertina potrebbe essere quasi irriconoscibile, con danni estesi e parti mancanti. Un vinile Poor è spesso più un oggetto da esposizione, un ricordo di ciò che è stato, piuttosto che una fonte di piacere auditivo.
Personalmente non acquisto dischi inferiori al VG+ perchè mi interessa non solo possederli ma anche e soprattutto poterli riprodurre. 

3. Fonti Affidabili: Acquistate da venditori affidabili, sia nei mercatini che online. Leggete recensioni e chiedete informazioni sulla storia del disco. Il mio canale principale rimane Ebay, dove ho acquistato solo da utenti con recensioni super positive. Ultimamente ho acquistato anche su Vinted anche se lì ci sono meno articoli. Infine ho scoperto Discogs un sito davvero magnifico che mette in comunicazione collezionisti di tutto il mondo (io personalmente preferisco acquistare all'interno dell'Unione Europea perchè non voglio sorprese con ulteriori addebiti in dogana). La mia esperienza è stata super positiva e lo consiglio più di Ebay sia come ventaglio di offerte che di professionalità dei venditori.

Spero che questo viaggio alla scoperta dei miei vinili vi sia piaciuto, aspetto di sapere se anche voi li collezionate e quali possiedete. La prossima volta vi mostrerò i miei vinili relativi ai musical di Hollywood.

A presto

P.s.. Siccome Facebook è probabile che non vi abbia mostrato il mio post a causa dell'algoritmo, vi metto il link così potete scrivere comodamente i vostri commenti, lo trovate qui.

  
ULTIMO MA NON PER IMPORTANZA
Se volete rimanere aggiornati sui miei articoli potete iscrivervi alla Newsletter che ho creato, è sufficiente cliccare su questo link https://blogfrivolopergenteseria.substack.com/
basta inserire la vostra mail e cliccare Subscribe, riceverete via mail la conferma dell'avvenuta iscrizione e ogni settimana quando uscirà un nuovo articolo sul blog verrete avvisati. 

Vi ringrazio per sostenermi sempre!

You Might Also Like

1 commenti