Che favola di costumi: Gli uomini preferiscono le bionde

giovedì, aprile 11, 2024

Eccoci con un nuovo appuntamento con la rubrica “Che favola di costumi”, con la quale vi accompagno dentro a un film raccontandovi i favolosi abiti indossati dai protagonisti. Il protagonista di oggi è “Gli uomini preferiscono le bionde” del 1953 di Howard Hawks, con Marilyn Monroe e Jane Russell. Alcuni abiti di questo film entrano nella storia e mi sembra giusto raccontarvi qualcosa dello straordinario artista che li realizza, lo stilista William Travilla.

Il talento di William Travilla emerge fin dalla sua tenera età. La madre, notando la sua inclinazione per disegnare gli abiti delle donne che ammira nelle vetrine, decide di nutrire questa sua passione iscrivendolo alla Scuola d'Arte Chouinard. Qui, Travilla dimostra subito una tale maestria da partecipare a lezioni con gli adulti nonostante la sua giovane età.

La curiosità di Travilla lo porta a esplorare i locali burlesque, attirato dai loro colorati e originali costumi. Questa fascinazione lo spinge a vendere i propri schizzi ai ballerini, applicando così il suo talento al mondo dello spettacolo. Il suo viaggio artistico prosegue con un'esperienza formativa nelle isole del Pacifico, in particolare a Tahiti, dove i colori vivaci e gli scenari esotici ispirano una serie di dipinti in stile tiki. Questi lavori catturano l'attenzione nell'ambiente dei tiki bar, diventando un elemento distintivo di questa cultura emergente.

Al ritorno a Hollywood, Travilla inizia a collaborare con Jack's of Hollywood, un negozio specializzato nella fornitura di costumi per l'industria cinematografica. In questo contesto, diventa il punto di riferimento per i designer di film che, non essendo in grado di disegnare, affidano a lui la realizzazione di schizzi dettagliati dei costumi desiderati, spesso apportando modifiche per adattarli alle esigenze specifiche delle produzioni.
La svolta nella carriera di Travilla arriva quando Ann Sheridan, attrice all'apice della sua carriera, rimane affascinata da uno dei suoi dipinti tiki esposti nel suo tiki bar preferito, Don the Beachcomber's. Richiesto un incontro con l'artista, la conversazione tra Sheridan e Travilla si sposta ben presto sul tema della moda, rivelando il talento di Travilla come stilista. Sheridan, colpita, decide di supportare la sua carriera nel design di costumi cinematografici, aprendogli le porte a nuove e importanti opportunità nell'industria.
L'appoggio di Ann Sheridan segna un punto di svolta per Travilla, che da quel momento inizia a farsi strada nell'industria cinematografica con maggiore determinazione. La sua capacità di mescolare l'influenza esotica dei suoi viaggi con le richieste specifiche del mondo del cinema lo porta a catturare l'attenzione di Errol Flynn, icona del cinema d'avventura, che rimane colpito dalla maestria e dall'originalità dei suoi costumi. Flynn, insoddisfatto dei bozzetti proposti da Edith Head per il film "Le avventure di Don Giovanni", a suo dire poco mascolini, richiede Travilla, e la scelta si rivela azzeccata: quei vestiti, con il loro mix di autenticità storica e fascino moderno, non solo soddisfano le esigenze dell'attore ma contribuiscono anche a definire un nuovo standard per il design dei costumi nei film d'avventura. Tant’è che Travilla vince l’Oscar per i costumi.
La collaborazione tra Travilla e Marilyn Monroe inizia in modo piuttosto inaspettato nel 1950 presso gli studi della 20th Century Fox. Durante la prova di un costume, Marilyn sperimenta un imprevisto con un costume da bagno nel camerino di Travilla: il laccio sulla spalla sinistra si rompe, lasciandola in una situazione imbarazzante. Questo incontro fortuito segna l'inizio di una fruttuosa collaborazione tra i due che si estende per quasi un decennio. Travilla diventa il designer di fiducia per Marilyn, realizzando i costumi per nove dei suoi film. La sua abilità nel valorizzare la figura e la personalità di Marilyn attraverso gli abiti contribuisce significativamente all'iconicità dell'immagine dell'attrice. Oltre al lavoro cinematografico, Travilla ha anche l'opportunità di mettere il suo talento al servizio di momenti significativi della vita personale di Marilyn. Nel 1954, ad esempio, è lui a disegnare il tailleur indossato da Marilyn per il suo matrimonio con Joe DiMaggio. Questa creazione non solo sottolinea l'eleganza naturale e la semplicità di Marilyn ma dimostra anche la versatilità di Travilla come designer, capace di passare con disinvoltura dai fastosi costumi cinematografici a un'eleganza sobria e raffinata per occasioni private.

Il primo abito con cui ci viene presentata Marilyn Monroe in "Gli uomini preferiscono le bionde" è quello rosso fuoco. Travilla impreziosisce l'abito con paillettes che catturano la luce, rendendo Marilyn un punto focale brillante. Un ingegnoso inserto di tessuto color carne sotto una scollatura audace bilancia eleganza e provocazione, mentre lo spacco permette a Marilyn di muoversi liberamente, aggiungendo un tocco di giocosa vivacità allo stile Monroe.


 

Sulla scena di una lussuosa nave da crociera, Marilyn appare in un abito blu abbinato a una mantella in pelliccia leopardata, riflettendo audacia e avventura. L'abito, di un'eleganza sobria e raffinata, è realizzato in tessuto pregiato che ne esalta la silhouette, con dettagli come lo scollo incrociato e la gonna a campana. La mantella di pelliccia è un simbolo di lusso e femminilità audace, mentre il manicotto abbinato aggiunge un ulteriore tocco di esotismo. Accessori come un cappellino pillbox nero e gioielli scintillanti completano il look sofisticato.


Marilyn indossa un abito maglione viola con ricami a V sul corpetto che giocano con l'effetto vedo-non-vedo, aggiungendo un elemento di seduzione sofisticata. La cintura dello stesso tono stringe la vita, enfatizzando la figura, e l'abito si completa con décolleté nere eleganti. Gli accessori, inclusi orecchini a cerchio dorati pendenti e bracciali dorati, arricchiscono l'ensemble, mentre l'anello di fidanzamento sottolinea la trama romantica del film.


L'abito arancione per la prima cena a bordo è un capolavoro di sofisticatezza che abbraccia la figura di Monroe con spalline sottili e un corpetto adornato da paillettes. La cerniera, insolitamente posta sul davanti, è un dettaglio nascosto che dimostra l'innovazione di Travilla. Sandali dorati e gioielli di diamanti aggiungono luminosità, mentre una clutch dorata porta un tocco finale di glamour.


C'è un abito nel film "Gli uomini preferiscono le bionde" che appare solo per una brevissima scena, e in cui Marilyn Monroe è vista di spalle, come se fosse spiata attraverso l'oblò di una nave. Questo momento fugace rivela un abito da sera dorato scintillante, caratterizzato da un audace design halter-top, ovvero un top che si allaccia dietro il collo lasciando scoperte le spalle, realizzato in un tessuto elastico che aderisce magnificamente, delineando le famose curve a clessidra dell'attrice. L'apparizione dell'abito è tanto breve quanto memorabile, soprattutto perché Marilyn compie alcuni passi di un ballo chiamato "shimmy", una danza che coinvolge un rapido tremolio del corpo, solitamente delle spalle e del busto, un movimento sensuale che risalta grazie alla brillantezza dell'abito. Questo particolare design di Travilla, però, non passa inosservato agli occhi della censura degli anni '50, che lo trova eccessivamente provocante a causa dello scollo halter molto basso. Questo porta a tagli significativi della scena, limitando le inquadrature dell'abito principalmente a viste da dietro. Un aneddoto curioso riguarda la predilezione di Marilyn per questo abito dorato, al punto da volerlo indossare anche fuori dal set, precisamente ai Photoplay Awards del 1953. Per l'occasione, Marilyn deve essere letteralmente cucita dentro l'abito, una decisione che il costumista Billy Travilla non condivide, avendo ideato questo capo esclusivamente per il film e non per eventi pubblici.

Nella scena successiva di "Gli uomini preferiscono le bionde", Marilyn si distingue per un outfit che cattura l'attenzione con la sua palette di colori insolita e vibrante. Indossa una camicetta turchese dal profondo scollo a V, abbinata a pantaloni blu vivace. Questa scelta cromatica audace è enfatizzata da una cintura con fiocco viola che stringe la vita, creando un piacevole contrasto e sottolineando la silhouette. L'abbinamento degli accessori è altrettanto straordinario: gioielli dorati impreziositi da perline nei toni del verde intenso e del blu, che riflettono e intensificano i colori dell'outfit.

 

Nella scena in cui devono distrarre il detective, Marilyn sfoggia un abito nero ispirato allo stile matador, che incarna una combinazione unica di audacia e raffinatezza. Il corpetto profondo e la gonna aderente, conosciuta come "wiggle skirt" o gonna a tubino, esaltano la figura di Marilyn, creando quella classica silhouette a clessidra tanto amata negli anni '50. L'abito è arricchito da uno strascico di raso che aggiunge un tocco di drammaticità e movimento al look, mentre il blazer corto a spalle quadrate conferisce un'ulteriore definizione alla struttura del corpo. Al centro del corpetto brilla una spilla di diamanti di grandi dimensioni, che attira l'attenzione sul décolleté e aggiunge un fulgore di lusso all'insieme. Gli altri gioielli scelti da Marilyn, inclusi orecchini di diamanti scintillanti, anello e bracciali, completano il look con un'abbondanza di splendore, rendendo l'outfit non solo un capo d'abbigliamento, ma una vera e propria dichiarazione di eleganza e potere femminile.

In un momento cruciale di "Gli uomini preferiscono le bionde", troviamo il personaggio di Marilyn, Lorelei, in una corsa contro il tempo per sviluppare una pellicola fotografica che potrebbe avere importanti implicazioni per la sua storia. È in questa scena carica di tensione che Lorelei sfoggia un look che, nonostante la situazione frenetica, non tradisce il suo impeccabile senso della moda. Per l'occasione, Marilyn è avvolta in un elegante abito maglione a maniche lunghe, che gioca con i contrasti cromatici attraverso un vivace motivo arancione e nero. Il design dell'abito, aderente e modellante, è valorizzato da un colletto e una cintura neri, che ne accentuano la forma, sottolineando la silhouette sinuosa di Marilyn con una raffinatezza sorprendente per un capo così "casual". A completare il look, Marilyn indossa accessori che catturano la luce e l'attenzione: orecchini d'oro di grandi dimensioni e bracciali dorati, che riflettono non solo il lusso ma anche la forza del personaggio di Lorelei, che non rinuncia mai al glamour, neanche nei momenti di maggiore urgenza. La scena si arricchisce ulteriormente quando Piggy, l'anziano proprietario della miniera di diamanti, dona a Marilyn in segreto la tiara di diamanti di sua moglie. Questo gesto, carico di significati nascosti, introduce un elemento di mistero e tensione, rivelando l'importanza degli accessori e dell'apparenza, temi ricorrenti nel film che Marilyn incarna con ogni outfit, trasformando anche il più semplice abito maglione in un simbolo di stile indimenticabile.
Arrivate in Francia, Lorelei e la sua amica si trovano immerse in una serie di eventi che mettono alla prova la loro resilienza. Un'accusa di furto getta ombre sui loro piani, ma Lorelei affronta la situazione con il suo solito aplomb. Indossa un tailleur blu elegante con bottoni distintivi e un romantico scollo a cuore. Il colletto bianco vistoso aggiunge un tocco di sofisticata esuberanza, mentre un berretto basco, guanti bianchi e uno scialle di pelliccia nera arricchiscono l'ensemble con un'aria di distinzione e lusso. Gli orecchini neri statement e le décolleté nere completano il look, trasformando l'outfit in una vera e propria armatura stilistica contro le avversità. 
Di fronte a sfide economiche in Francia, Lorelei e la sua amica si esibiscono come showgirls in un lussuoso locale notturno. In questa occasione, il fidanzato di Lorelei tenta una riconciliazione, ma l'incontro è denso di tensione emotiva. Lorelei indossa un costume da showgirl nero scintillante di paillettes con rose gialle vivaci che aggiungono colore e dramma. Il design del corpetto esalta la sua figura, mentre gli spacco e i dettagli in diamanti introducono un'audacia raffinata. Calze a rete nere e un cappello abbinato, anch'esso decorato di paillettes e piume, completano il look, conferendo a Lorelei un'aura di inaccessibile star del palcoscenico.

Ed ecco l'abito che tutti stavano aspettando. Lo credereste che l'abito rosa, il più iconico indossato da Marilyn Monroe nella scena "Diamonds Are a Girl's Best Friend" di "Gli uomini preferiscono le bionde", è stato in realtà un ripiego dell'ultimo momento? Originariamente, William Travilla aveva ideato per Marilyn un outfit decisamente più audace: un body impreziosito di gioielli con calze a rete e lunghi guanti neri che avrebbero esaltato in modo seducente le curve dell'attrice. 

Tuttavia, un inaspettato scandalo mediatico che coinvolge la diva mette in discussione la scelta dell'abito provocante. Lo scoop è della reporter Aline Mosby: la diva americana aveva posato nuda in alcune fotografie nel 1949 e nel 1952, e alcuni di questi scatti erano finiti su un calendario osé. "Non mi vergogno, non ho fatto niente di male... Tom non pensava che qualcuno mi avrebbe riconosciuto. Allora i miei capelli erano lunghi. Ma quando le foto sono uscite, ecco che la gente ha iniziato a riconoscermi. Non l'avrei mai fatto se avessi saputo che la mia carriera sarebbe decollata così in fretta," avrebbe raccontato più tardi la diva, spiegando che quelle sessioni fotografiche con Tom Kelley l'avevano aiutata in anni di difficoltà economiche a pagarsi l'affitto. La sincerità disarmante della Monroe non fa altro che accrescere l'affetto del pubblico nei suoi confronti. 

In questo contesto, Travilla e i produttori decidono comunque di non rischiare che l'abito originale non fosse più adatto, optando per un'alternativa meno controversa ma altrettanto spettacolare. In poche ore, Travilla disegna l'ormai leggendario abito rosa, realizzato in un tessuto di seta-satin di una vibrante tonalità rosa Schiaparelli. L'abito è caratterizzato da un design "a busta", privo delle pieghe caratteristiche delle creazioni di Travilla e sembra avvolgersi sul corpo di Marilyn grazie a una cerniera nascosta. La vera genialità di Travilla si manifesta nell'uso innovativo del feltro, che viene letteralmente incollato dietro il tessuto di seta-satin per garantire che l'abito mantenga la sua forma, non si sgualcisca e accompagni armoniosamente i movimenti di Marilyn durante la danza. Questo dettaglio sartoriale, nascosto da una fodera di seta nera, e l'aggiunta di un imponente fiocco rosa sul retro, riempito di piume di struzzo per mantenere la forma, conferiscono all'abito un effetto scenico senza pari. Nonostante la complessità strutturale e il peso significativo dell'abito, dovuto al feltro e alla decorazione del fiocco, Travilla risolve il problema della tenuta aggiungendo delle stecche a V al corpetto, permettendo a Marilyn di danzare senza preoccupazioni. L'abito rosa, nonostante la sua articolata costruzione, appare sullo schermo leggero e di taglio semplice, una testimonianza del genio creativo di Travilla. Lui stesso attribuisce il successo dell'abito al fascino di Marilyn, sostenendo che solo lei avrebbe potuto indossare quel capo con tale grazia, trasformando quello che su un'altra sarebbe sembrato cartone in pura magia sullo schermo. Il designer Travilla apporta un'altra modifica all'ultimo momento all'iconico abito rosa: una bozza iniziale mostrava l'abito abbinato a lunghi guanti neri e scarpe nere create da Salvatore Ferragamo, il designer di scarpe preferito di Monroe. Tuttavia, in una decisione finale sul costume, Travilla sostituisce i guanti neri con un paio di guanti rosa in tinta con l'abito, completando così in modo armonioso l'ensemble. 

Non posso non parlarvi degli altri protagonisti di questa leggendaria scena: i diamanti. Quelli indossati durante le riprese sono finti, dettati da necessità pratiche e di sicurezza, ma nelle foto promozionali la Monroe indossa il leggendario diamante Moon of Baroda. Questa gemma gialla di 24 carati, originaria delle famose miniere di Golconda in India, aggiunge un'autentica magnificenza all'abito fucsia. La storia del diamante è affascinante: si pensa sia stato scoperto tra il XV e il XVII secolo e che sia stato inizialmente posseduto dai principi della dinastia Gaekwad, signori della regione di Baroda. La leggenda vuole che il diamante sia stato donato a Maria Teresa d'Austria come gesto di alleanza. Dopo essere stato incastonato in una collana nel 1860 e successivamente venduto, il Moon of Baroda scompare dalle cronache fino al 1926, quando riemerge nella collezione del principe indiano Ramachandra, segnando il ritorno della pietra in India. Il suo viaggio prosegue fino al 1953, quando Samuel H. Deutsch di Cleveland lo vende a Meyer Rosenbaum di Detroit, che a sua volta lo porta a Hollywood, dove finisce per adornare Marilyn Monroe, legando la sua immagine a un'eredità di lusso e fascino senza tempo.

Il penultimo abito che vediamo addosso a Marilyn è quello blu/viola scuro. In una scena ricca di intrighi e risate attorno alla sparizione della tiara di diamanti, il padre dell'ex fidanzato di Marilyn Monroe fa il suo ingresso. Marilyn, nel ruolo di Lorelei, usa il suo incantevole fascino per ottenere la sua benedizione, con una battuta memorabile sulla ricchezza e la bellezza. Anche questo abito ha un taglio sartoriale che esalta le sue forme, completato da un bolero abbinato con colletto alto, tacchi neri e, naturalmente, gioielli scintillanti di diamanti, il tutto corredato da guanti neri e uno scialle di pelliccia. 
 
 Mentre la nave naviga dalla Francia verso l'America, si svolge a bordo un matrimonio doppio che vede protagonisti Lorelei, interpretata da Marilyn Monroe, e la sua amica, entrambe pronte a unire i loro destini ai rispettivi compagni. In questo quadro di festa e allegria, Marilyn sfoggia un abito da sposa che cattura l'essenza del romanticismo e dell'eleganza senza tempo. Il design presenta un corpetto finemente lavorato in pizzo che avvolge con delicatezza il suo corpo, in un affascinante contrasto con l'ampia e fluttuante gonna in chiffon plissettato che termina a tre quarti di lunghezza. Questa fusione di materiali, dal pizzo leggero e femminile alla struttura più maestosa della gonna, dona all'abito un perfetto equilibrio tra grazia e grandiosità. Completa il look nuziale un raffinato fascinator di pizzo bianco. Questo accessorio per capelli, distintivo per il suo design elegante e decorativo, è solitamente costituito da una base leggera che si fissa ai capelli con una clip o un cerchietto e può essere abbellito con elementi come piume, fiori o perline, rendendolo un punto di attrazione dell'ensemble. A questo si aggiunge un velo che porta con sé un tocco di mistero e fascino, mentre le pumps in camoscio grigio bilanciano il tradizionalismo dell'abito con una sottile nota di modernità. L'insieme è valorizzato da gioielli luccicanti, con diamanti e perle che simboleggiano purezza e lusso, riflettendo la felicità di Marilyn in questo giorno tanto speciale.

Nel nostro viaggio tra le scene iconiche di "Gli uomini preferiscono le bionde", abbiamo scoperto non solo l'estro di William Travilla ma anche l'incanto senza tempo che i suoi abiti hanno creato attorno a Marilyn Monroe. Ogni creazione, ricca di storie e aneddoti, ci ha svelato aspetti non solo del film ma di un'epoca capace di affascinare e ispirare.

Travilla, con la sua maestria e visione, ha fatto più che vestire un'icona: ha contribuito a forgiarne l'immagine indelebile, rendendo Marilyn un emblema di eleganza, sensualità e femminilità che continua a echeggiare attraverso i decenni. Gli abiti che abbiamo esplorato non sono solo capi di tessuto, ma pagine vivide di una storia che continua a raccontarsi, invitandoci a riscoprire il fascino di un'epoca dorata del cinema e della moda.

Questo percorso tra i costumi di "Gli uomini preferiscono le bionde" ci lascia con una maggiore apprezzamento per il lavoro dietro le quinte e per le storie non raccontate che questi abiti portano con sé. Forse ci invita anche a guardare oltre la superficie scintillante, a riconoscere il talento, il duro lavoro e la passione che danno vita a momenti indimenticabili sullo schermo. Chi sa quali altri segreti e meraviglie si celano dietro le icone del cinema che amiamo? La magia del cinema, dopo tutto, non risiede solo in ciò che vediamo in luce, ma anche nelle ombre ricche di storie che attendono di essere raccontate.

  
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1 commenti

  1. Un articolo favoloso. Come i vestiti di cui parla. Grazie per l'impegno che metti in questo lavoro!!! Veniamo a sapere da te tante cose che non potremmo trovare altrove.

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