I profumi preferiti dalle Star (parte 2)

venerdì, gennaio 19, 2024

Benvenuti ad un nuovo appuntamento con il nostro viaggio olfattivo attraverso i profumi preferiti delle stelle del cinema classico (qui trovate il mio articolo precedente). In questa seconda parte, riprenderò il filo di un racconto che, per molti di voi, potrebbe rievocare ricordi personali: profumi che forse avete indossato, o che vi ricordano le figure care delle vostre mamme e nonne.

In queste pagine, vi porterò alla scoperta delle storie, dei nomi e delle caratteristiche uniche che si celano dietro alcune fragranze leggendarie, amate dalle icone di un'era d'oro del cinema.

Vi parlerò di fragranze come "JOY" di Jean Patou, indossato dalla magnetica Vivien Leigh, e "Bal a Versailles" di Jean Desprez, scelto dalla leggendaria Elizabeth Taylor. Non mancheremo di esplorare "Arpege" di Lanvin, preferito da Rita Hayworth, e "Air du Temps" di Nina Ricci, amato da Ingrid Bergman. Infine, ci soffermeremo sulla colonia "Florida Water", una scelta curiosa (come d'altronde lo era lei) di Lucille Ball.

Scoprite con me le storie nascoste dietro queste leggendarie fragranze, in un viaggio sensoriale dove passato e presente si intrecciano in un'armonia di aromi e ricordi.

 

1) JOY (1929)

di Jean Patou

​LA STORIA: Nel 1914 Jean Patou fonda la Maison che porta il suo nome. Lo scoppio della Prima guerra mondiale lo costringe ad interrompere l’attività. Al ritorno dal fronte, si adopera con successo per rilanciare il marchio. Le sue prime creazioni s’ispirano ai viaggi compiuti nei Balcani e in Oriente. Il giovane stilista è intenzionato a liberare le donne dalla schiavitù di un abbigliamento troppo costrittivo: commercializza abiti senza corsetti, accorcia le gonne, lancia una linea sportiva da indossare in città e un monogramma con le sue iniziali. La crisi del 1929 colpisce la Maison proprio mentre apre i battenti a New York. Per rilanciare il marchio, Jean Patou azzarda unamossa audace lanciando un profumo in risposta alla Grande  Depressione, per offrire alle donne un  tocco di opulenza e di bellezza in un  periodo di incertezza. Il suo nome è significa gioia, per contrastare la tristezza dovuta alla ristrettezza economica di quegli anni. 

A formularlo è il profumiere Henri Almeras, che mixa rare e costose essenze fino a concepire un profumo dal prezzo elevatissimo. Jean Patou stesso annuncia: “sarà il profumo più caro del mondo. Per produrne un'oncia occorrono 10.000 fiori di  gelsomino e 28 dozzine di rose".

LE NOTE: Joy di Patou si apre con l'energia solare della rosa bulgara, ylang ylang e tuberosa, offrendo un avvio fresco e vivacemente floreale. Al centro, il cuore di gelsomino e Rosa di Maggio si intreccia in un delicato equilibrio, trasudando eleganza e femminilità. Le note di fondo, muschio e sandalo, si fondono in un finale caldo e persistente, rendendo Joy una fragranza che esprime raffinatezza e un fascino senza tempo.

IL FLACONE: Creato il flacone di Joy fu creato dall'architetto ed artigiano francese Louis Süe, disegnò un flacone sfaccettato come una pietra preziosa. decorato a foglia d'oro, "baudruchage", tappo smerigliato, coperto da un filo d'oro.  La sua forma è  pulita e minimalista, con un  tappo in cristallo che riflette la  luce e un'etichetta dorata che  aggiunge un tocco di lusso. 

CHI LO HA AMATO: quando la loro relazione è ancora un segreto,  perchè entrambi sposati, Laurence  Olivier regala questo profumo alla sua  amata Vivien Leigh, che da lì a poco interpreterà il ruolo più leggendario  della storia del cinema, Rossella  O’Hara in Via col vento. Sul set anche Olivia De Havilland si innamorerà di questo profumo. Il  matrimonio tra Vivien e Olivier durerà 20 anni ma la Leigh continuerà ad essere legata a questo  profumo per tutta la vita. In questa foto scattata a Vivien Leigh nel suo camerino si può vedere Joy in basso sulla destra (è la boccetta che contiene il liquido ambrato).

2) Bal a Versailles (1962)

di Jean Desprez  

LA STORIA: Il 10 luglio del 1958 si è tenuto un ballo a Versailles nell'Orangerie per 50 debuttanti americane. La ditta di cosmetici newyorkese Daggett & Ramsdell incarica Jean Desprez di creare appositamente una fragranza in edizione limitata, che viene chiamata "Debutante de Versailles". Quattro anni dopo, nel 1962, quella stessa composizione viene offerta per la prima volta al pubblico con il nome "Bal a Versailles".

Questa composizione opulenta, composta da oltre 300 ingredienti, porta il profumo a $39,90 superando il classico "Joy" di Jean Patou diventando il profumo più costoso al mondo. Desprez lo rende intenzionalmente difficile da trovare a causa del costo e della rarità di alcuni ingredienti, e per tenere basse le vendite, non fa pubblicità. A chi lo rimprovera replica "Il profumo economico costa di più perché devi usarne di più. Non può durare o aderire perché gli ingredienti che fissano il nostro profumo sono ancora più costosi di quelli che emettono la delicata fragranza. In realtà, comporre un profumo è un po' come cucinare. E proprio come i buongustai vanno pazzi per il caviale e il fegato d'oca, le donne andranno sempre alla ricerca di un profumo di qualità."

LE NOTE: Questo profumo si apre con un incanto di rose e agrumi, promettendo un'avventura olfattiva unica. Il cuore rivela un'essenza di cuoio e sandalo, intrecciata con tocchi esotici di ylang ylang, che seducono i sensi. Infine, la base lascia un'impronta indimenticabile di ambra e vaniglia, avvolta in un abbraccio caldo di legno di cedro. Una fragranza per chi desidera lasciare un segno di pura raffinatezza e mistero.

IL FLACONE: 

La bottiglia elegante e raffinata, ispirata alla reggia francese dall'architettura barocca, presenta un'etichetta raffigurante una ragazza con un mazzo di fiori tratta da una scena che illustra i cinque sensi su una ciotola di Sèvres, posta vicino all'ingresso del Museo della porcellana di Sèvres, a Parigi. Il flacone di Bal a Versailles ha una forma a disco e viene realizzato interamente a mano. È così perfetto che circa il 10% delle bottiglie viene rifiutato a causa di difetti.La scatola che la contiene è rivestita in broccato di seta bianco e oro.

CHI LO HA AMATO: Una delle prime celebrità a scoprire e ad apprezzare "Bal a Versailles" è Elizabeth Taylor, che lo indossa già nel 1963 durante le riprese del film "Cleopatra", sul set del quale nascerà l'amore con Richard Burton. Anni dopo, Taylor regalerà questo profumo al suo caro amico Michael Jackson, facendola diventare una delle fragranze preferite dal cantante.

 3) Arpege (1927)

di Jeanne Lanvin 

LA SUA STORIA: La storia del profumo Lanvin non è solo un racconto di fragranze, ma anche la storia della nascita di una casa di moda iconica, dove il legame affettivo e creativo tra Jeanne Lanvin e sua figlia Marguerite si rivela essere il cuore pulsante dietro ogni ispirazione.

Nel cuore di Parigi, nel 1867, nasce Jeanne Lanvin. Già da ragazza, la sua inclinazione per il mondo della moda emerge in modo evidente e brillante. A soli 22 anni, Jeanne si afferma nel panorama parigino con "Lanvin Modes", un negozio di cappelli dove ogni creazione è un'espressione unica di stile e ricerca.


L'arrivo di Marguerite, figlia nata dal suo matrimonio con il conte Emilio Di Pietro nel 1897, segna per Jeanne un rinnovato impulso creativo. La piccola Marguerite diventa la sua musa, un inesauribile fiume di ispirazione. Jeanne, con amore materno e occhio di stilista, si dedica alla creazione di abiti su misura per bambini. Abiti che, con i loro tessuti sontuosi e il design sofisticato, conquistano immediatamente il cuore della Parigi elegante. Nel 1908, la linea di abbigliamento per bambini diventa una realtà e, curiosamente, le madri parigine, affascinate da queste creazioni, iniziano a richiedere per sé stesse repliche degli abiti dei loro figli. Così, quasi per magia, Jeanne Lanvin apre la strada a un nuovo trend: gli abiti coordinati per madre e figlia.

Ma è nel 1907 che il destino di Jeanne e Marguerite si intreccia in modo indissolubile con la storia della moda. Durante un ballo in maschera, madre e figlia si presentano in abiti da sera e cappelli coordinati, ornati di piume. Questa immagine, immortalata in una fotografia, ispira l'artista Paul Iribe a creare un disegno stilizzato che cattura l'essenza del loro rapporto speciale. Questa immagine diventa il logo di Lanvin, simbolo di un legame che va oltre la moda, radicato nell'affetto e nella complicità tra madre e figlia.

Nel 1927, Jeanne Lanvin incarica i profumieri André Fraysse e Paul Vacher di creare un profumo speciale da regalare a sua figlia Marguerite per il suo trentesimo compleanno. La fragranza, ispirata dall'armonia delle note musicali che Marguerite suona al pianoforte, prende il nome di Arpège, evocando la delicatezza con cui le dita si muovono sui tasti del pianoforte. Jeanne descrive Arpège come un dono che "dà alle donne ciò che la musica dà alla vita", sottolineando l'eleganza e la raffinatezza del profumo.

LE NOTE: Chiamato anche il "profumo dei 100 fiori", incanta con la sua composizione ricca e variegata. Si apre con note fresche e pulite di mughetto e pesca, grazie alla luminosità delle aldeidi. Il cuore è un bouquet elegante di rose e gelsomino, arricchito da una varietà di altri fiori bianchi. Infine, le note di base di sandalo e ambra si fondono con un tocco speziato di vaniglia e patchouli, creando un finale caldo e avvolgente.

IL FLACONE: 

Il flacone di Arpège, realizzato in perfetto stile art déco, ricorda la forma di una mela e reca il logo del marchio Lanvin. Presentato in un elegante flacone sferico nero con decorazioni dorate, noto come "Flacon Boule", è stato progettato da Armand-Albert Rateau e realizzato da Verrières Brosse. Alcuni esemplari rari sono in cristallo trasparente con dorature. I primi flaconi presentano un tappo dorato a forma di lampone o pigna, mentre i modelli più recenti hanno un tappo sferico dorato e rigato.

CHI LO HA AMATO: Rita Hayworth era una grande estimatrice delle creazioni sartoriali di Lanvin, ma ancora di più lo era del suo profumo Arpege. In occasione del loro ricevimento nuziale con il principe arabo Aly Khan questi mise in scena un gesto d'amore unico e memorabile per Rita Hayworth riempendo la piscina del suo Château d’Horizon in Costa Azzurra con il profumo preferito della sposa, Arpege.

4) L'Air du temps (1948)

di Nina  Ricci

LA STORIA: Nel raccontare la nascita del profumo di Nina Ricci, è fondamentale iniziare con la figura della sua fondatrice, Maria Adelaide Giuseppa Nielli, più nota come Nina Ricci. Nata in Italia e trasferitasi a Parigi giovanissima, Nina si è distinta come una pioniera nel mondo della moda. Il suo stile di lavoro si caratterizzava per un approccio personale e intimo alla moda, infatti Nina Ricci non disegnava bozzetti, preferendo modellare i tessuti direttamente sui manichini, una pratica che permetteva una maggiore fluidità e spontaneità nel processo creativo.  

In una Parigi dove gli atelier di Chanel attraggono clienti d'elite, Nina Ricci si distingue rivolgendosi a donne dell'alta borghesia, alla ricerca di un'eleganza classica con capi di qualità a prezzi ragionevoli. È suo figlio Robert a spingerla nel 1932 a fondare il proprio marchio, offrendosi di affiancarla occupandosi degli aspetti imprenditoriali e di marketing. Osservando come le case di moda concorrenti avevano riscosso successo con un profumo, come Chanel con N.5, Guerlain con Shalimar, Robert decide di lanciare un profumo per portare prestigio al brand. Si rivolge al profumiere Francis Fabron (lo stesso naso che creerà L'Interdit di Audrey Hepburn per Givenchy) che realizza una formula molto solare, con un bouquet floreale mitigato da aldeidi e spezie calde, molto diversa dalle fragranze opulenti dell'epoca. Dopo gli orrori della  Seconda Guerra  Mondiale, Fabron voleva  creare un profumo che  simboleggiasse la pace,  l'ottimismo e la speranza ​in un futuro migliore. 

LE NOTE: Questo profumo inizia con un mix elegante di garofano, aldeidi e note floreali di rosa e neroli, arricchito da sfumature di pesca e bergamotto. Si evolve in un cuore opulento di fiori come gelsomino e ylang ylang, completato da spezie e legno di cedro nella base, creando una fragranza calda e avvolgente.

IL FLACONE:

La bottiglietta originale è disegnata dallo scultore spagnolo Joan Rebull, con il flacone a forma di sole e incisa sul tappo e una colomba.

Nel 1951 Robert si rivolge all'amico Marc Lalique che disegna il capolavoro di design che ha in gran parte contribuito a rendere iconico questo profumo: un flacone di cristallo molto sontuoso sul cui tappo sono rappresentate due colombe in volo su una nuvola di cristallo, per rappresentare la pace e l'amore che hanno vinto sulla guerra.

CHI LO HA AMATO: era il  profumo preferito di Ingrid  Bergman, a raccontarlo è la figlia  Isabella Rossellini nata dalla  storia con il regista Roberto  Rossellini. A Isabella basta  semplicemente annusare questo ​profumo per rievocare la  presenza di sua madre.


5) Florida Water (1808)

di Murray & Lanman

LA STORIA: "Abbiamo la fragranza più squisita dei fiori, fresca e vivace come da un bouquet appena raccolto. La testa calda e febbricitante, bagnata con essa, diventa fresca e leggera. Le tempie lavate con essa alleviano il martellante mal di testa nervoso. Versata nell'acqua del bagno, il corpo stanco e il cervello oberato di lavoro emergono freschi e vigorosi. Inalata dal fazzoletto, dona il più squisito piacere, e sparsa nella stanza del malato, calma e allevia l'invalido irrequieto." Recitava così la campagna pubblicitaria originale di Florida Water di Murray e Lanman nel XIX secolo.

L'Acqua di Florida, introdotta negli Stati Uniti nel 1808, si affermò rapidamente come prodotto di punta nelle farmacie e profumerie americane già negli anni '30 del XIX secolo. A metà secolo, Robert J. Murray e David T. Lanman di New York ne assunsero il controllo quasi monopolistico, grazie anche al loro packaging dal fascino europeo, creato dal designer francese George du Maurier, che si conserva ancora oggi. Per promuovere ulteriormente la loro colonia Murray e Lanman utilizzavano anche le Victorian Trade Cards, pubblicità stampate artisticamente elaborate. Queste carte, ricche di illustrazioni dettagliate e colorate, divennero popolari non solo come strumenti di marketing ma anche come oggetti da collezione per il loro valore estetico e storico.

 

Originariamente promossa come un elisir medicinale per mal di testa, febbri e raffreddori, l'Acqua di Florida è essenzialmente una versione americanizzata dell'eau de cologne. Tuttavia, con il progredire della farmacologia e della chimica, la sua immagine si è trasformata, posizionandola come una fragranza raffinata.


Il nome "Acqua di Florida" trae ispirazione dalla mitica Fontana della Giovinezza di Juan Ponce de Leon, situata nella storica regione di La Florida. Murray e Lanman, abili nel marketing, hanno colto l'opportunità di associare il prodotto a questa leggenda, affidando a du Maurier la creazione di un'etichetta che rappresentasse la famosa fontana, un simbolo di eterna giovinezza e rigenerazione.

LE NOTE: Mentre migliaia di fragranze sono andate e venute di moda, l'Acqua di Florida ha mantenuto la sua ricetta originale dal 1808. Le note della colonia Florida Water includono limone, bergamotto, cannella, chiodi di garofano, fiori d'arancio, lavanda, neroli e rosa. Il suo profumo si può descrivere come un vivace bouquet di agrumi e spezie, arricchito da delicati tocchi floreali e una leggera freschezza erbacea.

FLACONE:

L'Acqua di Florida viene presentata in bottiglie trasparenti con colli lunghi e sottili. Un'etichetta decorata con un'illustrazione ornamentale della Fontana della Giovinezza nasconde parzialmente l'elisir all'epoca paglierino, oggi color acquamarina, che si trova all'interno.

CHI LO HA AMATO: Lucille Ball, la stella e co-creatrice della sitcom amata "I Love Lucy", aveva un profumo preferito che non era di una famosa marca di design. Si trattava di Florida Water, una fragranza tradizionale molto popolare nel Sud. Si dice che Lucille Ball amasse tanto il suo profumo dolce e agrumato che le sue ultime parole furono "Il mio Florida Water", in risposta alla domanda "C'è qualcosa che vuoi?". 


CHICCA: Questa colonia fa la sua comparsa, anche se mascherata come un profumo immaginario chiamato: Eau de Cologne Cheautard nel film: "Via col vento" (di cui vi ho parlato qui). Rossella O'Hara lo usava per nascondere l'odore dell'alcool dal suo respiro e dal suo vestito. Nel filmato qui sotto lei lo sta bevendo per nascondere l'odore del liquore che prende per alleviare il senso di colpa per la morte del suo secondo marito. Rhett Butler la sta aspettando al piano di sotto e, naturalmente, per l'astuto Rhett, la colonia non nasconde il fatto ovvio che lei aveva bevuto.


Vivien Leigh - Scarlett - Vivien Leigh Fan Art (22268581) - Fanpop

Mentre questo viaggio tra i profumi e le stelle del cinema classico si avvicina al termine, ci avvolge una dolce nostalgia. Questi profumi, più che semplici fragranze, sono stati testimoni dell'ingegno imprenditoriale che ha saputo intrecciare le loro essenze con la vita e l'immagine di dive indimenticabili. Sono diventati ponti verso quegli scintillanti momenti d'oro del cinema, ricordandoci che il glamour di un tempo resta eterno nei nostri cuori. Per noi appassionati, questi profumi sono frammenti di ricordi, pezzi di storie ancora vivide che continuano a ispirarci. Concludendo, è come se salutassimo con affetto un'epoca che continuerà a brillare, un invito a custodire il ricordo e la passione per un cinema che ha segnato un'era.

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