- lunedì, settembre 19, 2016
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Nuova Full-immersion, questa volta tematica e non concentrata su un singolo attore (ammetto sia venuta un po' lunga ma non potevo trattenermi). Mi è venuta l'idea di raggruppare in un unico post due film che trattano lo stesso argomento, ovvero quello del divismo nel cinema. In entrambi i film troviamo una Hollywood che celebra se stessa ma che al contempo mostra i retroscena amari dello Star System. Nello specifico parlerò di due film che hanno come soggetto la vita di un'attrice la cui lunga carriera è ormai in declino, interpretati da due grandissime attrici di Hollywood che hanno saputo cogliere l'opportunità offerta da questo ruolo che avevano rifiutato altre attrici che rifiutavano di vestire i panni di una "vecchia attrice fallita" riuscendo a rendere peraltro un'ottima performance: Gloria Swanson e Bette Davis, rispettivamente in Viale del tramonto e La Diva.
1) Viale del tramonto
1) Viale del tramonto
Il titolo originale è Sunset Boulevard (riferito all'omonimo viale di 37 km che percorre Los Angeles famoso per i locali notturni e le case di diverse Star, nonchè per gli Studi cinematografici che si erano concentrati in questa zona dagli anni '10), ed è un film del 1950 diretto da Billy Wilder con protagonisti Gloria Swanson e William Holden.
Trailer originale:
La trama in breve: Il film inizia con la voce di un narratore fuori campo che parla di un omicidio che è stato commesso nella villa di una diva di Hollywood e a parlare si scopre essere proprio la vittima che galleggia senza vita nella piscina, Joe Gillis che inizia a raccontare la propria storia attraverso un lungo flashback. Joe è uno sceneggiatore cinematografico spiantato che mentre sfugge ai creditori arriva ad una sontuosa villa all'apparenza abbandonata. In realtà vi ci abita una vecchia diva del cinema muto Norma Desmond con la sola compagnia del fedele maggiordomo Max. L'attrice scoperto che Joe è uno scrittore gli propone di lavorare al copione del film Salomè che spera la riporterà al successo. In cambio di un'allettante offerta di denaro Joe decide di rimanere nella villa e accetta il lavoro. Mentre si avvicina sempre di più a Betty la segretaria di un produttore della Paramount, Joe si rende conto che Norma si è innamorata di lui ed è determinata ad averlo tutto per sè almeno quanto desidera tornare a girare film.
La trama in breve: Il film inizia con la voce di un narratore fuori campo che parla di un omicidio che è stato commesso nella villa di una diva di Hollywood e a parlare si scopre essere proprio la vittima che galleggia senza vita nella piscina, Joe Gillis che inizia a raccontare la propria storia attraverso un lungo flashback. Joe è uno sceneggiatore cinematografico spiantato che mentre sfugge ai creditori arriva ad una sontuosa villa all'apparenza abbandonata. In realtà vi ci abita una vecchia diva del cinema muto Norma Desmond con la sola compagnia del fedele maggiordomo Max. L'attrice scoperto che Joe è uno scrittore gli propone di lavorare al copione del film Salomè che spera la riporterà al successo. In cambio di un'allettante offerta di denaro Joe decide di rimanere nella villa e accetta il lavoro. Mentre si avvicina sempre di più a Betty la segretaria di un produttore della Paramount, Joe si rende conto che Norma si è innamorata di lui ed è determinata ad averlo tutto per sè almeno quanto desidera tornare a girare film.
Alcune scene del film |
A sinistra Charles Brakett a destra Billy Wilder. |
Wilder vuole far sapere il meno possibile del film per cogliere Hollywood di sorpresa: confonde i dirigenti della Paramount con trame lontanissime dalla storia vera al punto che viene messo addirittura come titolo provvisorio del film A can of beans (una scatola di fagioli), e la sceneggiatura veniva chiusa in cassaforte ogni sera alla fine delle riprese. Per aggirare eventuali seccature da parte della censura, Wilder manda solo poche pagine alla volta a revisionare. Nancy Olson (che interpreta Betty) in un'intervista parla di come Wilder avesse pensato a tutto nei minimi dettagli già nella stesura del copione "Nessuna battuta era aggiunta, la cosa interessante, e non ho mai visto una sceneggiatura simile, era che nella colonna di sinistra c'erano le indicazioni per la cinepresa. Quando scriveva, quindi, Billy dirigeva".
Per la parte di Norma Desmond Billy Wilder si rivolge a diverse attrici dal glorioso passato nel muto e che oggi erano ormai in fase di declino: Mae West rifiuta dicendo di essere troppo giovane per la parte perchè ha 55 anni e che avrebbe preteso un partner decisamente più giovane; Mary Pickford rifiuta di fare la parte della donna matura che mantiene il gigolò; Pola Negri l'attrice famosa per avere come animale da compagnia un leopardo, riceve una telefonata da Billy Wilder, il quale però si rende conto che il suo accento polacco è troppo marcato e non sarebbe andato bene in un film con una dose così massiccia di dialoghi; infine viene chiesto anche alla divina Greta Garbo, che dopo il fallimento del film Non tradirmi con me del '41 si era ritirata dalle scene, ma nel '49 aveva deciso di provare a fare un provino per il film La duchessa di Langeais (tra l'altro in Italia) ma quando i produttori decisero di non realizzare più la pellicola rimase talmente offesa che decise non avrebbe più fatto film.
Da sinistra: Mae West, Mary Pickford, Pola Negri e Greta Garbo |
E' il regista George Cukor a suggerire a Wilder di provare a chiedere alla 50enne Gloria Swanson, attrice il cui ultimo film risaliva a 15 anni prima. Inizialmente offesa dall'idea di dover sostenere un provino per lo studio con cui aveva lavorato tanto, l'attrice accetta quando Cukor le dice che quello sarà il ruolo per cui verrà ricordata. L'attrice viene assunta per 50.000 dollari più 5.000 a settimana inoltre fornisce più di 100 articoli tra foto, ritratti ed oggetti personali, necessari per costruire il tempio di gloria di Norma Desmond.
Montgomery Clift viene scelto ma una settimana prima dell'inizio delle riprese dà forfait perchè vede la storia troppo simile alla sua vita in quel momento; l'attore infatti viveva con Libby Holman 30 anni più vecchia e ricca di lui e che aveva minacciato il suicidio se avesse fatto quel film. Così Billy Wilder prova a bussare alla porta dell'attore Fred MacMurray che però rinuncia perchè non vuole interpretare un gigolò, Marlon Brando che però non era ancora conosciuto, Gene Kelly che accetta salvo dover rinunciare a causa del contratto che lo legava alla MGM che si rifiuta di cederlo in prestito alla Paramount.
Da sinistra: Montgomery Clift, Fred MacMurrey, Marlon Brando e Gene Kelly |
Erich von Stronheim e Nancy Olson |
Per la parte della segretaria del produttore della Paramount Betty Schaefer viene scelta la ancora poco conosciuta Nancy Olson (che io ho subito riconosciuto essere la cameriera Nancy nel film Il segreto di Pollyanna del '60). La coppia costituita dalla Olson e William Holden I due recitarono nuovamente insieme nel '50 nel poliziesco L'ultima preda (1950) e nel '51 nel dramma bellico Squali d'acciaio e nel romantico Stringimi forte tra le tue braccia.
Le riprese iniziano nel maggio del '49. In origine il film si apriva con una scena all'obitorio con il cadavere di Joe che parlava con gli altri "vicini", ma quando ad un'anteprima realizzata per sondare l'opinione del pubblico questi scoppiarono a ridere in questa scena Wilder decise di toglierla ed iniziare con la scena della piscina.
Wilder sceglie di realizzare per il film un'inquadratura molto azzardata per l'epoca, ovvero una ripresa subacquea dal basso che inquadra il corpo senza vita di Joe che galleggia a in superficie. Lo studioso di cinema Ed Sikov ricorda che l'operatore ha dovuto fare vari esperimenti ricorrendo a giochi di specchi e l'uso di manichini, per scoprire che se l'acqua fosse stata a 4°C non avrebbe creato una distorsione e avrebbero potuto filmare dall'alto l'immagine di Joe riflessa in uno specchio posizionato sul fondo della piscina.
La villa usata nel film in realtà non si trovava su Sunset Boulevard ma al numero 3810 di Wilshire Boulevard sempre a Los Angeles. Fatta costruire nel 1924 da William Jenkins, che la vendette poi nel 1942 a Jean Paul Getty magnate del petrolio e fondatore della Getty Oil che l’acquistò per la sua seconda moglie. La signora Getty con l'accordo di divorzio ottenne la villa che affittò alla Paramount per le riprese del film. La donna chiese in cambio che lo Studio le realizzasse una piscina, quella che appunto appare nel film, che oltretutto venne utilizzata anche per le riprese di Gioventù Bruciata nel 1955. Gli interni invece furono interamente realizzati negli studi della Paramount. Nancy Olson disse in un'intervista del 2002 di aver visto che gli operatori si strofinavano una pietra pomice sulle mani e soffiavano di fronte alla cinepresa per dare ancora di più la sensazione che gli angoli fossero impolverati. La casa è stata poi abbattuta nel 1957 perchè vi è stato costruito un grattacielo che ha prima ospitato la Union Bank, poi la Getty Oil e ad oggi è stato poi rinnovato e trasformato nel complesso di condomini Mercury.
L'appartamento in cui vive all'inizio del film Joe è nel caseggiato chiamato "Alto nido" che ancora oggi si trova al 1851 di Ivar Avenue a Los Angeles.
Nel film compare anche la Schwab's Pharmacy, una specie di farmacia/drogheria molto famosa a Los Angeles, nella quale oltretutto Francis Scott Fitzgerald era stato colpito da un infarto mentre stava acquistando un pacchetto di sigarette nel 1940. Il compositore Harold Arlen è qui che scrive "Over the Rainbow" per il film Il Mago di Oz. E anche Charlie Chaplin con Paulette Goddard erano clienti fissi al punto che all'attore era concesso di passare dietro il bancone e farsi il proprio frappè come preferiva.
L'automobile di Norma Desmond è un'Isotta Fraschini modello 8A attualmente al Museo dell'automobile di Torino (che riporta le iniziali N.D. Norma Desmond incise per il film). Questa limousine apparteneva negli anni '20 a Peggy Hopkins Joyce, una ragazza delle Ziegfeld Girls, su cui pare fosse basato il personaggio di Lorelei Lee interpretato da Marylin Monroe ne Gli uomini preferiscono le bionde. Peggy era l'amante di Walter Chrysler, il magnate della casa automobilistica, che gli regalò appunto quest'automobile di lusso. L'auto era costata 50.000 dollari nel '29 che corrispondono attualmente a mezzo milione di dollari. Nella scena in cui arriva agli Studi della Paramount (che l'aveva affittata per il film), Norma era accompagnata in auto dal maggiordomo Max ma siccome von Stroheim non sapeva guidare per girare la sequenza fu necessario trainare la vettura con un camion per mezzo di un lungo cavo (e nonostante questo Von Stroheim riuscì a urtare il cancello della Paramount). Gli interni furono rivestiti con una stampa leopardata come quelli della auto realmente posseduta negli anni '20 dall'attrice Gloria Swanson.
Per quanto riguarda i costumi Billy Wilder si rivolge alla regina di
Hollywood, la costumista Edith Head. Il regista insieme alla costumista e
Gloria Swanson giunge alla conclusione che gli abiti di Norma Desmond
debbano essere attuali e non ispirati alla moda anni '20, pertanto
chiede alla Head di trarre ispirazione dalle collezioni contemporanee
(nello specifico la stilista si lascia influenzare dalla collezione del '47 della Maison Dior).
Inoltre Edith Head impreziosisce i
completi indossati dalla Swanson con accessori particolari, come collane
a forma di serpente, turbanti, ed un originalissimo anello porta
sigaretta.
Edith Head fa realizzare un cappello con una piuma di pavone per l'incontro di Norma con DeMille come rimando al film che avevano girato insieme la Swanson e il regista nel 1919 Male and Female dove l'attrice indossava un copricapo originalissimo a forma di pavone (malvisto da tutti i membri della troupe che lo consideravano di malaugurio).
Gloria
Swanson nella propria biografia dice a proposito dei costumi indossati
nel film "erano frivolezze datate, esotiche"; la Head invece
li definisce l'incarico più impegnativo della propria carriera poichè
Norma Desmond era un'attrice che si era persa nella propria
immaginazione, e aveva creato ogni abito come se stesse impersonando ruoli sempre diversi. La Head si era conquistata un posto sul podio dei costumisti più richiesti anche grazie alla sua modestia che in gioventù, quando era l'assistente prima di Greer e poi di Travis Benton alla Paramount, aveva l'abitudine di parlare con le attrici, confrontarsi con loro e chiedere suggerimenti e consigli sia per avere delle idee dalle quali partire sia per ovviamente fare piacere alle star, che una volta diventate famose si ricordavano di lei e la richiedevano per i propri film. Edith confeziona anche gli abiti per William Holden e i personaggi minori, ma per ottenere un effetto più autentico Wilder chiede a Von Stroheim e Nancy Olson di indossare abiti propri.
La scena eliminata dell'obitorio |
La villa usata nel film in realtà non si trovava su Sunset Boulevard ma al numero 3810 di Wilshire Boulevard sempre a Los Angeles. Fatta costruire nel 1924 da William Jenkins, che la vendette poi nel 1942 a Jean Paul Getty magnate del petrolio e fondatore della Getty Oil che l’acquistò per la sua seconda moglie. La signora Getty con l'accordo di divorzio ottenne la villa che affittò alla Paramount per le riprese del film. La donna chiese in cambio che lo Studio le realizzasse una piscina, quella che appunto appare nel film, che oltretutto venne utilizzata anche per le riprese di Gioventù Bruciata nel 1955. Gli interni invece furono interamente realizzati negli studi della Paramount. Nancy Olson disse in un'intervista del 2002 di aver visto che gli operatori si strofinavano una pietra pomice sulle mani e soffiavano di fronte alla cinepresa per dare ancora di più la sensazione che gli angoli fossero impolverati. La casa è stata poi abbattuta nel 1957 perchè vi è stato costruito un grattacielo che ha prima ospitato la Union Bank, poi la Getty Oil e ad oggi è stato poi rinnovato e trasformato nel complesso di condomini Mercury.
A sinistra la casa di Getty usata per il film, a destra il grattacielo che è stato costruito al suo posto. |
Lo schizzo e il set dell'ingresso della casa di Norma Desmond |
Alto Nido |
Nel film compare anche la Schwab's Pharmacy, una specie di farmacia/drogheria molto famosa a Los Angeles, nella quale oltretutto Francis Scott Fitzgerald era stato colpito da un infarto mentre stava acquistando un pacchetto di sigarette nel 1940. Il compositore Harold Arlen è qui che scrive "Over the Rainbow" per il film Il Mago di Oz. E anche Charlie Chaplin con Paulette Goddard erano clienti fissi al punto che all'attore era concesso di passare dietro il bancone e farsi il proprio frappè come preferiva.
L'automobile di Norma Desmond è un'Isotta Fraschini modello 8A attualmente al Museo dell'automobile di Torino (che riporta le iniziali N.D. Norma Desmond incise per il film). Questa limousine apparteneva negli anni '20 a Peggy Hopkins Joyce, una ragazza delle Ziegfeld Girls, su cui pare fosse basato il personaggio di Lorelei Lee interpretato da Marylin Monroe ne Gli uomini preferiscono le bionde. Peggy era l'amante di Walter Chrysler, il magnate della casa automobilistica, che gli regalò appunto quest'automobile di lusso. L'auto era costata 50.000 dollari nel '29 che corrispondono attualmente a mezzo milione di dollari. Nella scena in cui arriva agli Studi della Paramount (che l'aveva affittata per il film), Norma era accompagnata in auto dal maggiordomo Max ma siccome von Stroheim non sapeva guidare per girare la sequenza fu necessario trainare la vettura con un camion per mezzo di un lungo cavo (e nonostante questo Von Stroheim riuscì a urtare il cancello della Paramount). Gli interni furono rivestiti con una stampa leopardata come quelli della auto realmente posseduta negli anni '20 dall'attrice Gloria Swanson.
L'Isotta Fraschini come appare nel film, il dettaglio degli interni leopardati e una foto del Museo di Torino dove si trova ora. |
I bozzetti originali realizzati dalla costumista Edith Head |
Gli abiti di Norma Desmond indossati da Gloria Swanson |
Edith Head fa realizzare un cappello con una piuma di pavone per l'incontro di Norma con DeMille come rimando al film che avevano girato insieme la Swanson e il regista nel 1919 Male and Female dove l'attrice indossava un copricapo originalissimo a forma di pavone (malvisto da tutti i membri della troupe che lo consideravano di malaugurio).
A sinistra Gloria Swanson in Viale del tramonto, a destra la Swanson nel '19 in Male and Female |
Edith Head con Gloria Swanson. |
Il regista Cecil DeMille |
Nella scena in cui Norma invita a casa sua alcuni suoi amici attori per giocare a carte, personaggi che Joe definisce "larve del passato che avevano brillato al tempo del muto che sembravano pallidi manichini di cera": si tratta di Buster Keaton, Ann Q. Nilsson e H.B. Warner (che interpretava il Signor Gower il farmacista in La vita è meravigliosa del '46 di Frank Capra).
Nel finale vediamo nei panni di se stessa Hedda Hopper, la cronista della vita mondana delle Star che con Louella Parsons ed Elsa Maxwell costituiva il "trio delle più famose pettegole di Hollywood", infatti ognuna scriveva una propria rubrica di gossip ospitata nei giornali americani più famosi.
Da sinistra Buster Keaton, Ann Q. Nilsson, William Holden, Cecil DeMille, Gloria Swanson e H. B. Warner; Hedda Hopper |
Grande importanza ricopre lo studio della Paramount (che è tra l'altro la Major che ha prodotto il film) e soprattutto il famoso cancello, il Bronson's Gate, chiamato così perchè affacciava sulla Bronson's Avenue.
Altri personaggi che vengono menzionati sono il tycoon della Fox Darryl Zanuck, il regista padre del cinema americano Griffith, gli attori Rudolph Valentino, Douglas Fairbanks, John Gilbert, Tyrone Power, Barbara Stanwyck e Greta Garbo.
Il film che viene proiettato nel cinema privato di Norma è niente di meno che La regina Kelly del '27, con proprio la Swanson protagonista diretta da Erich von Stroheim (che qui interpreta il maggiordomo Max). Non a caso è stato scelto il film che aveva segnato l'interruzione della carriera della Swanson (il film era stato finanziato da Joe Kennedy padre del futuro presidente John Fitzgerald Kennedy che era l'amante di Gloria Swanson all'epoca).
Lo spettacolino che Norma inscena per intrattenere Joe è secondo quanto detto dallo stesso personaggio "Le belle bagnanti di Mack Sennett", ed anche questo è un riferimento allo sketch Bathing Beauties in cui la Swanson nel '17 era diretta proprio dal regista Mack Sennett. Inoltre Norma inoltre dice "Ricordo ancora le compagne di balletto: Marie Prevost, Mabel Normand", attrici del muto che erano davvero state le sue compagne in quello sketch. Poi la Swanson fa un imitazione di Charlie Chaplin nel suo classico personaggio del vagabondo.
Da sinistra: La Regina Kelly del '29; Gloria Swanson in Viale del tramonto; Gloria Swanson nel '17 in Bathing Beauties; Gloria Swanson imita Charlie Chaplin; infine Charlie Chaplin |
Foto sul set |
La Premiere del film |
Il film è costato 1,6 milioni di dollari e al botteghino ne ha guadagnati 2,5, non un grandissimo profitto, ma all'inizio del 1960 ha raggiunto la cifra complessiva di 5 milioni di dollari guadagnati.
Alla cerimonia degli Oscar il film si presenta con ben 11 nomination, tra cui Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Attore protagonista William Holden, Miglior Attrice protagonista Gloria Swanson, Migliore Attore non protagonista Erich von Stroheim Migliore Attrice non protagonista Nancy Olson, Miglior Sceneggiatura, Miglior Scenografia e Miglior Colonna sonora, portando a casa solo 3 statuette per queste ultime categorie. La colpa della mancata vittoria per l'attrice protagonista è da attribuirsi a Darryl Zanuck che era riuscito a far candidare come protagoniste sia Anne Baxter che Bette Davis, provocando inevitabilmente una frammentazione del voto, penalizzando sia Bette Davis che Gloria Swanson che avevano reso interpretazioni migliori di Judy Holliday in Nata ieri. Anche Erich Von Stronheim solleva una grande protesta sia per essere stato nominato nella categoria non protagonista e soprattutto perchè minaccia (senza tuttavia metterlo in pratica) di fare causa per danni alla Paramount quando scopre di non aver vinto.
QUOTES:
Joe: Questo è il Sunset Boulevard, il Viale del Tramonto a Hollywood. Sono le
cinque del mattino. Arriva la polizia, la Squadra omicidi col solito
codazzo di cronisti. In una di queste sfarzose ville è stato commesso un
delitto. Lo leggerete sui giornali del mattino e ne sentirete parlare
alla radio. Lo trasmetterà anche la televisione, perché questo è un
fatto grosso e nella vicenda c'è coinvolta una diva del cinema...
Joe: Qual è il materiale che di solito maneggiate? Emile Zola, Dostoevski?
Betty: Io dico che nel copione ci vuole qualcosa che prenda.
Joe: Ah qualcosa che prenda? Che cosa volete, trovare ad ogni cantone un Via col vento?
Betty: Quello l'ho trovato io. C'era scarsità di film sulla guerra civile americana.
Joe: Era quello un luogo strano, una di quelle costruzioni solenni che
inorgoglivano un tempo i magnati del cinema. Una casa abbandonata fa
sempre un effetto sinistro. Questa poi era un rudere: aveva l'aria di
una di quelle vecchie gentildonne decadute cariche di antichi veli
sdruciti e di cianfrusaglie fuori moda, che vivono isolate dal mondo fra
i fantasmi di un passato fastoso.
Joe: Ehi, un minuto. Io vi ho visto da qualche parte. Conosco il vostro viso.
Norma: Uscite!
Joe: Siete Norma Desmond, la famosa attrice del muto. Eravate grande.
Norma: Io sono sempre grande. È il cinema che è diventato piccolo.
Joe: Lo dicevo, che nel cinema c'è qualcosa che non va.
Norma: È finito, distrutto. Un tempo, col nostro mestiere, gli occhi di tutto
il mondo erano stregati da noi. Ma non era sufficiente per loro, oh no!,
dovevano impadronirsi anche degli orecchi. Allora aprirono le loro
bocche bestiali e vomitarono parole, parole, parole...
Joe: Eh quando ci si mettono gli uomini d'affari.
Norma: Guardateli
nei loro lussuosi uffici, che belle menti. Avevano delgi idoli e li
hanno frantumati. I Fairbank, i Gilbert, Rudy Valentino. Che cosa c'è
restato? Il vuoto assoluto.
Joe: Non è colpa mia, non sono un regista. Sono uno scrittore.
Norma: Ah
si eh? E scrivete parole, parole. Avete fabbricato un capestro di
parole per strangolare il cinema. Ah! Ma il microfono registrerà i suoi
rantoli e il Technicolor fotograferà la sua rossa lingua a ciondoloni.
Joe: Dite, che razza di originale è quella Norma Desmond?
Max: La più grande attrice del suo tempo, ma voi siete giovane. Riceveva
diciottomila lettere di ammiratori alla settimana, gli uomini pagavano
il suo parrucchiere per una ciocca dei suoi capelli. Ci fu un maharajÃ
che venne dall'India per avere una delle sue calze di seta: quando la
ottenne, ci si strangolò.
Joe: Non c'era da discutere con lei. Non si può urlare ad un sonnambulo,
quello cade e si rompe l'osso del collo. E lei era così, camminava come
una sonnambula sull'orlo della voragine che era il suo passato. E
impazziva se si toccava quell'arogmento. Il suo essere sacro di
celluloide, Norma Desmond, la divina.
Norma (parlando di se stessa in un film): Straordinaria, non è vero? E niente dialoghi. A noi non occorrevano i
dialoghi, bastava il volto. E dove, dove sono oggi i volti di un
tempo?...
Forse uno, la Garbo. Ah questi idioti produttori, questi imbecilli, dove
hanno gli occhi? Hanno dimenticato cosa vuol dire essere una Diva. Io
glielo insegnerò perchè io trionferò ancora!
Joe: Insomma Norma, tu stai recitando a una platea vuota! Il pubblico se n'è andato da 20 anni vuoi capirlo?
Norma: E' falso, mi vogliono ancora!
Joe: Tu sei una donna di cinquant'anni. Apri gli occhi! Non c'è niente di
tragico ad avere cinquant'anni, se non se ne vogliono avere venti a
tutti i costi.
Norma: Io sono la più grande attrice vivente.
Joe: Addio Norma.
Norma: Non si lasciano le grandi stelle. E' per questo che sono stelle. Le stelle non hanno etÃ
Norma: Questa è la mia vita, e lo sarà per sempre. Non esiste altro: solo noi e la macchina, e nell'oscurità il pubblico che guarda in silenzio. (L'attrice guarda direttamente in camera) Eccomi, De Mille, sono pronta per il mio primo piano.
CLIP:
Inizio
Joe incontra la grande Norma Desmond
Tango
[tra l'altro la canzone che ballano è "La cumparsita" la stessa che balleranno Osgood e Dafne in A qualcuno piace caldo, film di cui ho parlato qui, diretto dallo stesso Billy Wilder nel 1959. Come se non bastasse qui Joe dice a Norma "possiamo bendare l'orchestra e rompere i bicchieri in testa a Max", e in A qualcuno piace caldo Osgood dice a Dafne "Bendiamo i suonatori e facciamo tango fino all'alba"].
L'arrivo alla Paramount
La grande scena di Norma
2) La Diva
The Star, questo è il titolo originale, è un film del 1952 diretto dal regista Stuart Heisler con Bette Davis e Sterling Hayden.
Trailer originale:
La trama in breve:
Margaret Eliot è un'attrice molto famosa ormai però in declino e che versa in una tremenda situazione finanziaria. In seguito ad una notte di bagordi viene arrestata e rilasciata grazie all'aiuto di un suo ex collega che prende a cuore la sua situazione. Mentre cerca di non perdere il rapporto con la figlia che vive con il suo ex marito, proverà a fare un lavoro "normale" e farà un ultimo disperato tentativo per ottenere una parte in un film.
A Hollywood si rincorrono più e più voci sul fatto che questo film sia stato realizzato pensando all'attrice Joan Crawford (arci-nemica di Bette Davis, qui trovate il post che ho scritto sulla loro rivalità ).
Il film è stato scritto da Katherine Albert e Dale
Eunson (marito e moglie) i quali vantavano un rapporto di amicizia da 25 anni con l'attrice Joan Crawford conclusosi proprio poco prima dell'inizio del film. Eunson ha sostenuto che a dispetto di ciò che credeva la gente la Crawford non si avvicinò mai all'idea di interpretare il film "Sinceramente era una trama troppo vicina alla sua storia personale, ed è per questa ragione che piacque tanto a Bette. La Davis poteva recitare senza freni la parte di Joan Crawford". La Crawford è riuscita però a vendicarsi. Essendo la madrina della figlia di Katherine e Dale quando la ragazza 17enne manifesta la volontà di sposarsi i genitori chiedono aiuto a Joan che la convinca a non farlo. Di tutta risposta la Crawford non solo non la convince ma organizza il matrimonio nella propria casa, chiamando il giudice e la stampa e comunicandolo ai genitori solo a cose fatte.
Bette Davis in un'intervista a Playboy del 1983 ha dichiarato "Oh, certamente era sulla Crawford. Ovviamente non la stavo imitando. Ho solo ripreso il suo approccio al mondo del lavoro e l'importanza del glamour e la sua vita privata. Ho adorato questo copione". Erano passati due anni da quando nel 1950 Bette Davis candidata per il film Eva contro Eva dove interpretava la parte di un'attrice sull'orlo della mezza età (di cui ho parlato qui) si era lasciata sfuggire l'Oscar come Migliore Attrice protagonista vinto da Judy Holliday. Bette Davis accetta di buon grado di interpretare nuovamente il ruolo della Diva sul viale del tramonto non solo per la ghiotta occasione del riferimento alla Crawford (che io tuttavia non ho visto) ma anche e soprattutto per l'autenticità della storia, più tragica e vera rispetto ad Eva contro Eva.
Bette Davis in un'intervista a Playboy del 1983 ha dichiarato "Oh, certamente era sulla Crawford. Ovviamente non la stavo imitando. Ho solo ripreso il suo approccio al mondo del lavoro e l'importanza del glamour e la sua vita privata. Ho adorato questo copione". Erano passati due anni da quando nel 1950 Bette Davis candidata per il film Eva contro Eva dove interpretava la parte di un'attrice sull'orlo della mezza età (di cui ho parlato qui) si era lasciata sfuggire l'Oscar come Migliore Attrice protagonista vinto da Judy Holliday. Bette Davis accetta di buon grado di interpretare nuovamente il ruolo della Diva sul viale del tramonto non solo per la ghiotta occasione del riferimento alla Crawford (che io tuttavia non ho visto) ma anche e soprattutto per l'autenticità della storia, più tragica e vera rispetto ad Eva contro Eva.
Per la parte dell'ex attore e fidato amico di Margaret Jim Johannsen viene scelto Sterling Hayden, che nel '50 è stato protagonista del film di John Huston Giungla d'asfalto.
A interpretare la figlia di Bette Davis è la 14enne Natalie Wood (futura Maria di West Side Story)
Nel film ci sono tantissimi riferimenti a fatti e personaggi di Hollywood, ad esempio l'attrice Barbara Lawrence che interpreta se stessa, così come le scene in cui Bette Davis è insieme alla statuetta dell'Oscar che era davvero l'Oscar vinto da Bette Davis, mentre passa accanto alle case delle star Mitzi Gaynor e Jeanne Crain.
Inoltre la locandina che si vede all'inizio quando gli oggetti personali di Margaret vengono battuti all'asta è il poster originale del film Tormento (Dark Victory) del '39 con Bette Davis, Humphrey Bogart e Ronald Reagan, film che oltretutto devo vedere a breve!
Infine quando Margaret dice di essere definita "Box office poison" (Veleno al botteghino) è un chiaro riferimento a Joan Crawford che nel '38 era stata definita appunto con questo appellativo da Harry Brandt sull' Indipendent Film Journal (che la inseriva in questa categoria insieme a Katharine Hepburn, Marlene Dietrich, Greta Garbo e Mae West). Anche il fatto che Margaret debba sottoporsi ad un provino per recitare nel film è un altro riferimento alla Crawford che rimase offesa di doversi abbassare a fare il provino quando fecero Il romanzo di Mildred nel 1945.
Inoltre la locandina che si vede all'inizio quando gli oggetti personali di Margaret vengono battuti all'asta è il poster originale del film Tormento (Dark Victory) del '39 con Bette Davis, Humphrey Bogart e Ronald Reagan, film che oltretutto devo vedere a breve!
Infine quando Margaret dice di essere definita "Box office poison" (Veleno al botteghino) è un chiaro riferimento a Joan Crawford che nel '38 era stata definita appunto con questo appellativo da Harry Brandt sull' Indipendent Film Journal (che la inseriva in questa categoria insieme a Katharine Hepburn, Marlene Dietrich, Greta Garbo e Mae West). Anche il fatto che Margaret debba sottoporsi ad un provino per recitare nel film è un altro riferimento alla Crawford che rimase offesa di doversi abbassare a fare il provino quando fecero Il romanzo di Mildred nel 1945.
Bette Davis e Sterling non vanno d'accordo sul set al punto che le loro discussioni arrivano al limite dell'insopportabile. Invece tra l'attrice Bette Davis e la giovane Natalie Wood nasce una profonda amicizia che durerà negli anni. La Wood non sapeva nuotare ed era terrorizzata dall'acqua, e disse al regista che non sarebbe stata in grado di girare la scena che prevedeva un suo tuffo dalla barca nell'oceano. La giovane attrice era in lacrime quando arrivò sul set Bette Davis. Secondo la sorella di Natalie, Lana, anch'essa presente sul set, la Davis disse che la ragazza non avrebbe girato quella scena e che se fossero giunti ordini di fare altrimenti, lei stessa se ne sarebbe andata dal set e avrebbe lasciato il film. Natalie Wood rimase veramente colpita dal fatto che la Davis prese le sue difese e realizzò anche che dire le cose ad alta voce non era in fondo una cosa tanto brutta.
Le scene della gita in barca si svolgono nella stessa parte di oceano in cui 30 anni dopo Natalie Wood morirà in circostanze misteriose (un po' la stessa maledizione di Grace Kelly, morta negli stessi tornanti della Costa Azzurra dove aveva girato Caccia al ladro).
Il film non ottiene un grandissimo successo al botteghino ma resta comunque un ottimo ritratto dello Star System, nonchè a detta di Bette Davis stessa è stato uno dei copioni migliori sulla vita di un'attrice in declino.
Bette Davis riceve una nomination agli Oscar come Migliore Attrice ma è Shirley Booth a vincere per Torna, piccola Sheba. Alla Davis era stato offerto il ruolo per questo film ma lo aveva rifiutato ed è così che la scelta era ricaduta sulla Booth che probabilmente a causa delle frecciate delle altre candidate finì per cadere sulle scale sotto al palco mentre stava andando a ritirare il premio. Più avanti la Davis disse a proposito dell'aver rifiutato questa parte che "fu uno dei più grandi errori della mia carriera".
QUOTES:
Banditore: E ora signore e signori questo bel vaso. Vogliono fare un'offerta?
Offerente: Un dollaro.
Banditore: Un dollaro? Sembra non si sia reso conto che questi oggetti non sono appartenuti ad una persona qualsiasi, essi erano di Margaret Eliot, una delle più affascinanti attrici che abbiano conquistato l'Oscar. Era la vostra Diva preferita, avete fatto la coda per vedere il suo ultimo film. Vi ha fatto ridere, vi ha fatto piangere, eravate segretamente innamorati di lei. Provate a Margaret Eliot che non l'avete dimenticata. Coraggio signore e signori, un'altra offerta.
Greta: Dicono che tu i film non li fai più. E Jeanie Marx, suo papà è sceneggiatore, lei l'ha sentito dire a sua mamma che tu eri K.O. così io l'ho picchiata. Perciò ho questo graffio.
Margaret: Tu dì a questa Jeanie Marx che tua madre è una diva.
Greta: Che eri, lo so. Ma lo sei ancora?
Margaret: Quando sei una diva non smetti mai di essere una diva.
Margaret: Vieni Oscar prendiamoci una bella sbronza. Agli amici assenti!
Vicina: Non lo dica a nessuno ma sono riuscita a salvarle qualche vestito.
Margaret: Grazie lei è molto gentile.
Vicina: Non sono gentile ma mi comporto come un essere umano.
Margaret (al telefono con la figlia): Oh gioia, non avrai mica creduto a ciò che dicono quei ragazzi. No, era
solo una trovata pubblicitaria, mammina era là per studiare l'atmosfera
per un nuovo film. Oh si, so cosa dicono i giornali. Perchè non fai a
meno di andare al tennis per qualche giorno e li lasci pettegolare
quanto vogliono, dopotutto i ragli degli asini non salgono al cielo.
Jim: Sai una cosa che ho sempre ricordato di te? Il tuo profumo. Qual era?
Margaret: Desire me, è il profumo più costoso del mondo.
Jim: Ah, i nomi che si inventano. Sarà lì che se n'è andato.
Margaret: Cosa?
Jim: Il tuo denaro.
Margaret: Te
lo dico io dov'è finito. Io ero al culmine, mettevi il mio nome su un
affisso e davanti ad ogni cinema c'era una coda. Ed io ero stufa della
zavorra che mi portavo a recitare. Così io investii tutti i miei soldi
in tre magnifici film, le grosse compagnie si rifiutarono di noleggiarli
così persi tutto. Dissero che ero un corrosivo per gli incassi.
Jim: Non hai mai pensato di essere stata tu ad aver fatto una fesseria?
Margaret: Mi vuoi spiegare questo discorso?
Jim: Ecco non mi quadra, se il tuo nome sugli affissi fa fare a botte la gente, perchè non ce lo leggo adesso?
Margaret: Io ricevevo migliaia di lettere, e credimi non te lo danno mica per niente l'Oscar.
Jim: Va bene basta, io gli affari cinematografici non li capisco.
Margaret: E adesso non mi danno più modo di rialzarmi.
Jim: Confondi quello che fu con quello che è. Ecco perchè ieri notte di sei ubriacata e hai tentato di suicidarti.
Margaret: Io? Suicidarmi? Ah, se ne avessi avuto intenzione prima avrei svergognato tutta Hollywood.
Jim: Prendila diversamente. Hai avuto il tuo momento, è stato bello finchè è durato, ma ora è finita.
Margaret: Non è finita. Non sarà mai finita!
Richard Stanley: Il soggetto del mio nuovo film è una diva cinematografica. Essa ha
avuto un periodo di gloria ma non vuole arrendersi al fatto che è
scaduto, come metà della gente di questa città .
Margaret: Sarebbe a dire?
Richard Stanley: Ecco
io, non sto parlando di voi attori e artisti. Il problema è un altro.
Questa è il prototipo della diva cinematografica. Di quelle che recitano
24 ore al giorno, in perpetua adorazione di se stessa, assillata dalla
sola ansia di piacere, di prevalere. Esigente, proterva, ambiziosa, e
perchè? Paura. Di lasciare la vetta. Come uno scalatore imrpovvisato che
una incoscente temerarietà abbia portato su un picco. La immobilizza il
terrore della discesa e così si aggrappa a se stessa, sua sola compagna
è la paura. Questo è il carattere dell'eroina del film che intitolerò
La Stella Cadente.
Margaret: E questo personaggio le ispira compassione?
Richard Stanley: Non
simpatia, signora Eliot, pietà . Profonda, infinita pietà . La sua è una
grande tragedia. Il mio personaggio ha rifiutato dalla vita il
privilegio e la gioia di essere donna.
CLIP:
Bancarotta
Madre disperata
Oscar
Commessa di un grande magazzino
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Vi ringrazio per sostenermi sempre!- lunedì, giugno 27, 2016
- 0 Comments
L'idea per questo post mi è venuta quando stavo cercando immagini di
Elizabeth Taylor e ne ho trovata una in cui pubblicizzava dei rossetti
per il marchio Max Factor. Allora ho iniziato a cercare articoli e foto
di pubblicità realizzate dalle Dive della vecchia Hollywood e sono
rimasta colpita da dalla storia di questo marchio e di quanto il suo fondatore abbia influenzato la storia del Cinema Americano.
- venerdì, maggio 27, 2016
- 1 Comments
Nel Marzo del 2008 la rivista Vanity Fair ha realizzato un servizio fotografico omaggio ai film del regista del brivido, il grande Alfred Hitchcock, ricreando le scene più famose dei suoi film. Per fare ciò hanno usato attori e attrici della Hollywood contemporanea come Charlize Theron, Scarlett Johansson, Keira Knightley, Gwyneth
Paltrow, Jodie Foster, Marion
Cotillard, Seth
Rogen e Robert Downey Jr.
IL DELITTO PERFETTO (Dial M for Murder) 1954
A sinistra Charlize Theron, a destra Grace Kelly insieme ad Anthony Dawson |
Si tratta della scena in cui Alexander Swann (interpretato da Dawson) sta per strangolare Margot Mary Wendice (Grace Kelly), e verrà invece colpito con un paio di forbici. La scena fu molto insidiosa per Hitchcock dato che dei 36 giorni che durarono le riprese totali del film, per fare questa scena ce ne vollero 7 interi, fatti di continue riprese da più angolazioni per cogliere il perfetto tempismo richiesto dal regista. Nel copione era previsto che allo squillo del telefono la donna si alzasse, mettesse la vestaglia e andasse a rispondere, ma Grace Kelly fece notare che nessuna donna avrebbe perso tempo a mettersi la vestaglia, e così si lasciò che la Kelly rispondesse in camicia da notte.
- venerdì, aprile 22, 2016
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Anche se ho visto questo film per la prima volta la settimana scorsa, devo dire che mi ha subito conquistato, merito della bravura degli attori, la trama avvincente e l'ambientazione dell'America anni '30.
E' un film del '73 (il titolo originale è The Sting), diretto da George Roy Hill, con protagonisti Paul Newman e Robert Redford, una coppia che aveva già lavorato insieme in modo brillante, nel film Butch Cassidy and the Sundance Kid nel '69 diretti dallo stesso regista.
L'oggetto del film è la "Truffa all'Americana" ovvero quella in cui colui che si vuole truffare viene indotto a credere di essere lui il truffatore. Il titolo, la Stangata, si riferisce al momento in cui il truffatore finisce il suo gioco e sottrae i soldi al "pollo", senza che questi si renda conto di essere stato ingannato. Ad ispirare lo sceneggiatore David S. Ward è stata la vera storia dei
fratelli Fred e Charley Gondorff, due truffatori professionisti, che era
stata raccontata da David Maurer nel suo romanzo del 1940 "The Big Con:
The Story of the Confidence Man".
- giovedì, febbraio 18, 2016
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Continua la Full Immertion dedicata ai film di Rock Hudson (qui la prima parte con i primi due film).
Il terzo film che ho visto è stato Come le foglie al vento (Written on the wind) del 1956 diretto da Douglas Sirk, con Rock Hudson e Lauren Bacall, tratto dall'omonimo romanzo di Robert Wilder del 1945 (ispirato alla tragica storia della cantante Libby Holman e suo marito Zachary l'erede dell'impero del tabacco Reynolds). Questo film aprirà la strada alle serie tv Dallas e Dinasty che vedono intrecciarsi storie d'amore, rivalità famigliari e questioni di affari.
- giovedì, febbraio 11, 2016
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Secondo post della rubrica Full Immersion, ovvero una maratona di film dello stesso attore/attrice (il primo era su Doris Day e lo trovate qui e qui). Questa volta ho voluto cimentarmi con i film di Rock Hudson e ho deciso di vedere sia commedie più leggere che drammi sentimentali, proprio per farmi un'idea delle sfaccettature di questo bravissimo attore.
In questa prima parte vi parlerò delle commedie romantiche girate insieme a Gina Lollobrigida.
Il primo film che ho visto è stato Torna Settembre (titolo originale
Come September) del 1961 diretto dal regista Robert Mulligan con Rock
Hudson, Gina Lollobrigida, Sandra Dee e Bobby Darin.
- martedì, febbraio 09, 2016
- 2 Comments
What's my line (che tradotto sarebbe "Qual è la mia battuta) è uno show televisivo americano andato in onda sul canale CBS dal 1950 al 1967 (anche se dopo la cancellazione proseguì sul altri network con altri presentatori fino al 1975). Il programma veniva trasmesso la domenica alle 22.30.
A presentare il programma era John Daly, mentre a costituire il Panel, ovvero il tavolo dei concorrenti, c'erano quattro persone appartenenti al mondo dello spettacolo, non solo attori ma anche critici e giornalisti.
Bennett Cerf l'editore e co-fondatore della Random House;
Bennett Cerf l'editore e co-fondatore della Random House;
la giornalista Dorothy Kilgallen, curatrice della rubrica Voice of Broadway, che morì nel '65 in circostanze misteriose, pare a causa delle sue aspre critiche contro la commissione Warren sull'omicidio di John Kennedy;
l'attrice Arlene Francis, che di recente ho visto nel film con Doris Day e James Garner Quel certo non so che (di cui ho parlato qui) ed è stata l'unica panelist che ha partecipato allo show per tutti i 25 anni della sua durata;
il quarto era un ospite a rotazione, anche se molte volte apparì il marito della Francis Martin Gabel (con ben 112 presenze). Altri panelist degni di nota sono stati sicuramente un giovane Woody Allen, David Niven, Anthony Perkins e Tony Randall.
Da sinistra: Bennett Cerf, Arlene Francis, Dorothy Kilgallen e Martin Gabel |
Nella prima parte dello show i concorrenti dovevano indovinare il mestiere di un ospite facendogli delle domande a turno, mentre la parte sicuramente più interessante era il round finale chiamato "Mistery guest": i 4 panelist erano bendati (con le mascherine che si usano per dormire)
dopodichè all'invito del presentatore ""Will you enter, Mystery challenger, and sign in please!"" entrava nello studio la celebrità che firmava su una lavagnetta e si accomodava accanto a lui (i concorrenti in base alla reazione del pubblico riuscivano a capire la notorietà del personaggio). Per dare via al gioco il presentatore ricorreva sempre alla stessa frase "One question at a time, in turn, moving clockwise. And we'll begin things with..." ovvero Una domanda per turno e in senso orario, iniziando sempre con un concorrente diverso, e potevano solo fare domande che richiedevano un si o un no, e quando ricevevano il no si passava al concorrente successivo e venivano scalati 5 dollari. Quando si arrivava a 50$ o finiva il tempo a disposizione senza che avessero indovinato il personaggio, veniva loro chiesto di togliersi le mascherine e scoprire chi fosse. Il presentatore poteva girare per 10 volte il contatore del premio in palio ediceva "Ten flips and they are a flop!"
Siccome i personaggi del cinema o della musica avevano voci molto riconoscibili (basta pensare alla voce profonda di Lauren Bacall, o quella nasale di Elizabeth Taylor) questi ricorrevano ai più disparati espedienti, come per esempio gli uomini che facevano la voce da donna (Sean Connery e Paul Newman) o viceversa, o che rispondevano in una lingua diversa per confondere i concorrenti (ad esempio Barbra Streisand che parla in italiano).
Anche alcune celebrità italiane presero parte allo show in quanto conosciute a livello internazionale, come Virna Lisi, Sophia Loren, Gina Lollobrigida e Claudia Cardinale.
La cosa che mi ha colpito di questo show è sicuramente il fatto di vedere il lato vero degli attori (alcuni davvero simpaticissimi, soprattutto quelle attrici considerate divine e inavvicinabili) ma anche la sconfinata conoscenza di questi panelist per quanto riguardava il mondo dello spettacolo: sapevano tutti i film e gli spettacoli in uscita, nonchè le filmografie di tutti gli attori (sarebbe il lavoro dei miei sogni). Il momento più divertente è senz'altro quando, una volta capito chi è il personaggio, pongono una domanda estremamente mirata.
Lo show ha vinto 3 Emmy Award come Miglior Quiz televisivo e inoltre nel 1962 ha vinto un Golden Globe per Miglior Show dell'anno.
Qui di seguito metto quelli a mio parere più belli e divertenti, riportando anche le domande che mi sono piaciute di più.
- sabato, gennaio 30, 2016
- 0 Comments
Dopo aver parlato di Mary Poppins (qui) non posso non parlare del film del 2013 che ne racconta turbolenta realizzazione.
Saving Mr. Banks è un film del 2013 diretto dal regista John Lee Hancock, con protagonisti Emma Thompson, Tom Hanks e Colin Farrell. Un consiglio spassionato: se non avete visto il film guardatelo in lingua originale perchè l'accento di Emma Thompson è una cosa unica.
La trama in breve:
Nel film si alternano due momenti storici, il 1961 quando la scrittrice P.L. Travers (Emma Thompson) viaggia da Londra ad Hollywood per incontrarsi con Walt Disney (Tom Hanks) il quale vorrebbe acquistare i diritti per realizzare un film dal suo romanzo Mary Poppins (che cerca di ottenere da ormai 20 anni), e il 1905 che racconta l'infanzia dell'australiana Helen Goff (vero nome della Travers).
Nel film si alternano due momenti storici, il 1961 quando la scrittrice P.L. Travers (Emma Thompson) viaggia da Londra ad Hollywood per incontrarsi con Walt Disney (Tom Hanks) il quale vorrebbe acquistare i diritti per realizzare un film dal suo romanzo Mary Poppins (che cerca di ottenere da ormai 20 anni), e il 1905 che racconta l'infanzia dell'australiana Helen Goff (vero nome della Travers).
- mercoledì, gennaio 27, 2016
- 2 Comments
Il film, prodotto da Walt Disney, è del 1964 diretto da Robert Stevenson con protagonisti Julie Andres e Dick Van Dyke, è tratto dal romanzo per l'infanzia "Mary Poppins" di Pamela Lyndon Travers (la scrittrice nota con lo pseudonimo P.L. Travers) pubblicato a Londra nel 1934.
P.L. Travers e il suo romanzo |
La trasposizione dal libro al film fu molto travagliata e nel 2013 la Disney ha realizzato un film per raccontare le vicissitudini della realizzazione di Mary Poppins: Saving Mr. Banks, con Tom Hanks nei panni di Walt Disney e Emma Thompson in quelli di Pamela Travers (film del quale parlerò nel prossimo post).
A sinistra Walt Disney con Julie Andrews e P.L.Travers; a destra gli attori di Saving Mr. Banks Tom Hanks (Walt Disney), Emma Thompson (Pamela Travers) e l'attrice Julie Andrews |
Walt Disney viene a conoscenza di questo libro grazie a sua figlia Diane che si era molto appassionata a questa storia, così dal 1938 Walt inizia ad avere l'idea di realizzarne un film, anche se ignora che dovrà mettersi anima e corpo in questo progetto, lanciandosi in una battaglia di 20 anni per ottenere i diritti del romanzo dall'autrice.
La Travers si dimostra riluttante dal primo momento, in quanto aveva visto in passato dei libri che erano stati trasformati in film che avevano completamente stravolto gli originali, e temeva le toccasse la stessa sorte. Disney fa un altro tentativo nel '44 quando la Travers si trova a New York, ma anche questo non va a buon fine nonostante lui abbia mandato suo fratello Roy a tentare di convincerla.
Nel frattempo un primo ritratto di Mary Poppins sullo schermo viene proposto da uno sceneggiato televisivo della CBS in cui la protagonista è l'attrice caratterista Mary Wickes (che ha interpretato diversi ruoli comici come l'infermiera ne Il signore resta a pranzo di cui ho parlato qui, Attenti alle vedove del '59 e Come uccidere vostra moglie del '65 entrambi con Jack Lemmon, anche se le generazioni più giovani la ricordano come Suor Lazzara in Sister Act 1 e 2 del '92 e '93).
Nel 1959 Walt Disney si reca a Londra per lavoro e decide di provare ad incontrare la Travers di persona per vedere se il suo charme e carisma l'avrebbero convinta, ed è in quella occasione riesce ad ottenere finalmente i diritti, o meglio la Travers glieli concede ma a condizione che sia lei ad approvare la sceneggiatura definitiva.
I fratelli Robert e Richard Sherman avevano iniziato nel 1960 a collaborare con gli Studi della Disney e Walt chiede loro di leggere il libro Mary Poppins e segnare le parti secondo loro migliori: alla fine quando si confrontano con Walt scoprirono che avevano scelto gli stessi capitoli che aveva individuato lui, e poichè erano tutte avventure indipendenti pensarono di collegarli attraverso una storia. Inoltre sono i fratelli Sherman a suggerire di ambientare la storia nell'Età Edoardiana (primo decennio del Novecento) e non negli originali anni '30.
Come sceneggiatore Walt sceglie Don Dagradi, che abbozza le scene su un taccuino facendo disegni col carboncino, e affianca al copione tutta una serie di schizzi per avere una sorta di copione visivo. Disney nell'aprile del '61 invita la Travers in California affinchè possa contribuire alla stesura del copione ed è solo allora che Walt rivela di avere in realtà solo un'opzione sui diritti, e che l'autrice avrebbe avuto l'ultima parola. Le due settimane in cui Don Dagradi e i fratelli Sherman lavorarono con lei furono veramente frustranti, in quanto all'autrice non andava bene niente di ciò che avevano realizzato fino a quel momento, e pretendeva che ogni incontro fosse inciso su un registratore. Alla fine P.L Travers accettò che il film si facesse, anche se a determinate condizioni.
Da sinistra: Robert Sherman, Walt Disney, Don Dagradi, Richard Sherman e Peter Ellenshaw |
CAST
Per il ruolo di Mary Poppins si pensa ad un primo momento ad attrici come Bette Davis, Mary Martin e Angela Lansbury, ma quando i fratelli Sherman notano Julie Andrews nello show The Ed Sullivan Show nella messa in scena di Camelot con Richard Burton a New York, la suggeriscono subito a Walt.
In quel momento a Hollywood si stava pensando alla realizzazione del film tratto dall'opera teatrale My fair lady, per il quale la Andrews sembrava la scelta più ovvia in quanto aveva già interpretato quel ruolo nello spettacolo di Londra e Broadway, ma siccome era ancora relativamente sconosciuta nel mondo del cinema Jack Warner presidente della Warner Studios preferì non rischiare e scelse al suo posto l'attrice Audrey Hepburn (anche se per le parti cantate fu doppiata da Marni Nixon, che oltretutto sarà una delle suore in Tutti insieme appassionatamente).
Walt Disney pertanto si reca a New York e alla fine dello spettacolo avvicina la Andrews e le chiede se le potrebbe interessare la parte della protagonista nel suo film, dicendo di essere in grado di realizzare film anche con persone vere e non solo cartoni animati. Julie all'epoca era incinta di 3 mesi, ma Walt le disse che erano disposti a ritardare le riprese finchè lei fosse pronta. Julie Andrews era sposata con Tony Walton, che si occupava di scenografie e costumi, pertanto Walt per convincerla ad accettare gli promise che il marito si sarebbe occupato di questi reparti per il film, e inoltre offrì alla coppia dei tour privati sia per il suo Studio che a Disneyland. Il 27 novembre Julie Andrews dà alla luce la piccola Emma, e il giorno seguente viene sorpresa da una telefonata della Travers: era la prima volta che si parlavano e la Travers le disse che era troppo bella per interpretare Mary Poppins anche se aveva il naso perfetto. Durante le riprese, Walt consente al regista Robert Wise di poter assistere alle riprese per vedere come recitava Julie Andrews, che infatti prende per il film dell'anno seguente Tutti insieme appassionatamente (di cui ho parlato qui).
In quel momento a Hollywood si stava pensando alla realizzazione del film tratto dall'opera teatrale My fair lady, per il quale la Andrews sembrava la scelta più ovvia in quanto aveva già interpretato quel ruolo nello spettacolo di Londra e Broadway, ma siccome era ancora relativamente sconosciuta nel mondo del cinema Jack Warner presidente della Warner Studios preferì non rischiare e scelse al suo posto l'attrice Audrey Hepburn (anche se per le parti cantate fu doppiata da Marni Nixon, che oltretutto sarà una delle suore in Tutti insieme appassionatamente).
Walt Disney pertanto si reca a New York e alla fine dello spettacolo avvicina la Andrews e le chiede se le potrebbe interessare la parte della protagonista nel suo film, dicendo di essere in grado di realizzare film anche con persone vere e non solo cartoni animati. Julie all'epoca era incinta di 3 mesi, ma Walt le disse che erano disposti a ritardare le riprese finchè lei fosse pronta. Julie Andrews era sposata con Tony Walton, che si occupava di scenografie e costumi, pertanto Walt per convincerla ad accettare gli promise che il marito si sarebbe occupato di questi reparti per il film, e inoltre offrì alla coppia dei tour privati sia per il suo Studio che a Disneyland. Il 27 novembre Julie Andrews dà alla luce la piccola Emma, e il giorno seguente viene sorpresa da una telefonata della Travers: era la prima volta che si parlavano e la Travers le disse che era troppo bella per interpretare Mary Poppins anche se aveva il naso perfetto. Durante le riprese, Walt consente al regista Robert Wise di poter assistere alle riprese per vedere come recitava Julie Andrews, che infatti prende per il film dell'anno seguente Tutti insieme appassionatamente (di cui ho parlato qui).
Julie Andrews sul set di Mary Poppins con sua figlia Emma |
Per la parte di Bert furono brevemente presi in considerazione Fred Astaire e Cary Grant, anche se si optò quasi subito per l'attore americano Dick Van Dyke, il quale si era distinto nel 1960 a Broadway con il musical Bye bye Birdie che gli era valso il Tony Award (nel '63 sarà anche nell'omonimo film) conquistando uno show televisivo tutto suo, la sitcom della CBS The Dick Van Dyke Show. Per la parte dello spazzacamino Bert era richiesto l'accento cockney (lo stesso parlato da Eliza Doolittle in My fair lady), così Dick Van Dyke fu affiancato dal veterano vocal coach e doppiatore della Disney, l'irlandese J. Pat O'Malley, anche se il risultato è stato abbastanza comico, e addirittura nel 2003 è stato
giudicato da un sondaggio del giornale Empire come il secondo peggior accento della storia (il primo era quello irlandese di Sean Connery nel film Gli Intoccabili dell'87).
Karen Dotrice e Matthew Garber, che avevano già lavorato insieme nel film Disney Le Tre vite della gatta Tommasina del '63, furono scelti per interpretare Jane e Michael Banks. Karen Dotrice e Matthew Garber si sarebbero riuniti nel 1967 per The Gnome-Mobile; la Dotrice recita ancora mentre lo sfortunato Matthew Garber è morto a soli 21 anni dopo aver contratto una forma di epatite in Africa.
In un primo momento si pensò all'attore Alec Guinness per il ruolo del signor Banks, anche se poi si scelse David Tomlinson (il quale nel film presta la voce a
parecchi personaggi animati, tra cui uno dei pinguini, uno dei fantini e
l'ombrello parlante di Mary Poppins). Walt Disney richiese che per il film portasse un paio di baffi finti (probabilmente un richiamo a se stesso). Tomlinson sarà protagonista di altri film della Disney come Un maggiolino tutto matto del '68 e Pomi d'ottone e manici di scopa del '71.
presta
la voce a parecchi personaggi animati, tra cui uno dei pinguini, uno
dei fantini e l'ombrello parlante di Mary Poppins. - See more at:
http://bollalmanacco.blogspot.it/2014/03/mary-poppins-1964.html#sthash.njaf5Rqo.dpuf
presta
la voce a parecchi personaggi animati, tra cui uno dei pinguini, uno
dei fantini e l'ombrello parlante di Mary Poppins. - See more at:
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presta
la voce a parecchi personaggi animati, tra cui uno dei pinguini, uno
dei fantini e l'ombrello parlante di Mary Poppins. - See more at:
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Per quanto riguarda la Signora Banks, per giustificare il fatto che avesse assunto una tata per occuparsi dei figli, si decise di darle un'occupazione e farla portatrice degli ideali delle Suffragette. Per la parte fu scelta l'attrice inglese Glynis Johns che accettò a condizione di avere una propria canzone. La Johns a Broadway otterrà molto successo nel 1973 con il musical di Sondheim A little night music che grazie alla canzone "Send in the clowns" (anche questa scritta appositamente per lei) le valse un Tony Award. Inoltre è la nonna arzilla in Un amore tutto suo, film con Sandra Bullock del 1995.
A interpretare la dimissionaria Tata Katie, esasperata dalle continue fughe dei due bambini, viene scelta la caratterista Elsa Lanchester, ricordata per essere la moglie di Frankenstein nel film omonimo del '35 accanto a Boris Karloff, ma anche la goffa cameriera in La moglie del vescovo del '47, e che vedremo in una veste parodica di Miss Marple nel '76 in Invito a cena con delitto.
Hermione Baddeley è la cameriera Ellen, mentre Reta Shaw è la signora
Brill, la cuoca che aveva interpretato lo stesso ruolo nel film del '60
Il segreto di Pollyanna.
Il Signor Dawes Senior, l'anziano direttore della banca in cui lavora il signor Banks, nei titoli di coda è accreditato come Navckid Keyd, anche se si rivela essere un anagramma del vero nome dell'attore, infatti le lettere poi vengono scombinate e compare il nome di Dick Van Dyke: reso irriconoscibile dal trucco, che ha pertanto interpretato due ruoli nel film.
Invece il signor Dawes Junior, è Arthur Malet, un attore che avrebbe preso poi parte al film di Steven Spielberg del '91 Hook - Capitan
Uncino nei panni dell'anziano bimbo sperduto Tootles.
Reginald Owen viene preso per la parte dell'Ammiraglio Boom, anche se in
un primo momento si era pensato a Stanley Holloway, che però non era
disponibile in quanto impegnato sul set di My Fair Lady dove
interpretava Alfred Doolittle
Per interpretare lo strampalato zio Albert viene scelto Ed Wynn, un comico provenente dal Vaudeville che si era distinto con il suo show televisivo The Ed Wynn Show a cavallo tra gli anni '40 e '50; inoltre per la sua voce caratteristica fu scelto cper doppiare il Cappellaio Matto nel cartone Disney Alice nel paese delle meraviglie del '51.
Per il ruolo dell'agente Jones viene scelto Arthur Treacher, famoso per i suoi
ruoli comici in 4 film di Shirley Temple a partire dal'35, e Gran
Premio nel '44.
Infine per la signora dei piccioni, Walt Disney volle l'attrice Jane Darwell, che però si era già ritirata dalle scene. Così lui decise di andarla a trovare alla Motion Picture Country Home dove viveva. Dopo un primo rifiuto, la donna finalmente si convinse e Walt la mandò a prendere con una limousine che la portò direttamente sul set della sua scena, che ebbe luogo oltretutto l'ultimo giorno delle riprese. Interprete di tanti film, tra cui Via col vento del '39 dov'è la Sig.ra Merryweather, Furore del '41 che le valse l'Oscar come Miglior attrice non protagonista e dal '36 ha preso parte a 6 film con Shirley Temple.
Infine per la signora dei piccioni, Walt Disney volle l'attrice Jane Darwell, che però si era già ritirata dalle scene. Così lui decise di andarla a trovare alla Motion Picture Country Home dove viveva. Dopo un primo rifiuto, la donna finalmente si convinse e Walt la mandò a prendere con una limousine che la portò direttamente sul set della sua scena, che ebbe luogo oltretutto l'ultimo giorno delle riprese. Interprete di tanti film, tra cui Via col vento del '39 dov'è la Sig.ra Merryweather, Furore del '41 che le valse l'Oscar come Miglior attrice non protagonista e dal '36 ha preso parte a 6 film con Shirley Temple.
Pamela Travers pare che pianse per tutto il film, soprattutto perchè non poteva soffrire le parti animate e perchè pensava avessero stravolto l'idea originale di Mary Poppins. Il film fu subito un successo al botteghino e le sale cinematografiche continuarono a proiettarlo anche nel 1965, in contemporanea con Tutti insieme appassionatamente, arrivando a far competere nello stesso momento due film con protagonista Julie Andrews.
SET ED EFFETTI SPECIALI
Le riprese durano da maggio a settembre del 1963, e il il film viene girato interamente nei 4 studi cinematografici di Burbank della Disney a Los Angeles. Per girare la scena a casa dello Zio Albert, quando i personaggi fluttuano nell'aria prendendo il tè sul soffitto, realizzarono tre versioni della stessa stanza: una diritta, una girata di 90 gradi e una terza completamente sottosopra. Il piccolo Matthew aveva molta paura dell'altezza, così gli promisero una ricompensa di 10 centesimi per ogni scena che doveva registrare sospeso in aria, e a fine film arrivò ad accumulare una discreta somma.
Le riprese durano da maggio a settembre del 1963, e il il film viene girato interamente nei 4 studi cinematografici di Burbank della Disney a Los Angeles. Per girare la scena a casa dello Zio Albert, quando i personaggi fluttuano nell'aria prendendo il tè sul soffitto, realizzarono tre versioni della stessa stanza: una diritta, una girata di 90 gradi e una terza completamente sottosopra. Il piccolo Matthew aveva molta paura dell'altezza, così gli promisero una ricompensa di 10 centesimi per ogni scena che doveva registrare sospeso in aria, e a fine film arrivò ad accumulare una discreta somma.
L'artista Peter Ellenshaw dipinse dei meravigliosi fondali per ricreare lo skyline londinese di inizio Novecento (ne realizzò circa un centinaio). Infatti i suggestivi sfondi di questo film (ma anche di tanti altri, in primis Via col vento) sono stati realizzati con la tecnica del Matte-painting, ovvero sono dipinti a mano su lastre di vetro che vengono poi aggiunte alle scene girate. L'idea geniale di Ellenshaw fu quella di fare dei piccoli buchi in corrispondenza di alcune finestre del disegno, e illuminarle posizionando una fonte di luce sul retro, per ricreare un'atmosfera molto realistica, con le luci della città che si accendono al calar del sole. Con questa tecnica furono realizzati anche la maggior parte dei set, la chiesa di Saint Paul, la facciata della banca, il tetto della casa dell'ammiraglio Boom a forma di nave e parte di Viale dei ciliegi.
Walt Disney decide, disattendendo le volontà dell'autrice P.L. Travers, che il film sarà un musical in tecnica mista, ovvero in alcune scene saranno presenti attori e cartoni animati. Ciò è stato reso possibile grazie alla tecnica fotochimica dei Vapori di sodio, inventata da Petro Vlahos. Con questa tecnica, utilizzata nella sequenza di "Jolly Holiday", gli attori giravano la scena di fronte ad uno schermo bianco illuminato da potenti luci ai vapori di sodio gialle, che emettevano una luce con uno specifico spettro di colori; grazie ad un prisma posto all'interno di una telecamera Technicolor, la lunghezza d'onda dei vapori di sodio veniva scorporata e catturata su una particolare pellicola in bianco e nero (quindi modificabile e ridisegnabile), mentre i restanti colori venivano catturati sulla pellicola Technicolor. Di questa telecamera fu realizzato un solo esemplare (che era molto costoso), di proprietà della Disney che però non la cedette mai a nessuno.
Nella scena dove Mary Poppins, Bert e i bambini vengono catapultati attraverso il disegno in un mondo animato, in origine erano previsti dei semplici camerieri, ma Walt Disney se ne uscì dicendo che a lui le divise dei camerieri facaveno sempre venire in mente i pinguini, e il resto è storia.
Mary Poppins fu uno dei primi film in cui venne impiegato un uccellino animatronico, che ritroviamo nella scena di "Un poco di zucchero": Julie Andrews dovette imparare a tenere la mano in un certo modo per manovrare il robot e al contempo nascondere i fili; inoltre il fischiettio dell'uccellino è stato doppiato proprio dalla Andrews.
Per ottenere delle reazioni realmente sorprese da parte dei bambini, gli autori non svelarono tutte le informazioni ai piccoli attori prima della scena. In particolare nella scena in cui Mary Poppins tira fuori ogni sorta di oggetti dalla propria borsa, i bambini non vedevano da dove provenissero gli oggetti e quindi erano realmente stupiti, così come fu una sopresa per loro vedere la medicina che cambia colore nel cucchiaio. Addirittura non fu detto loro che il Signor Dawes era in realtà Dick Van Dyke mascherato, e pensavano fosse davvero un vecchio molto cattivo e avevano paura che potesse cadere e morire in qualunque momento.
CANZONI
Il film si apre con la solenne "Overture", che a parer mio è qualcosa di meraviglioso (al pari di quella di Tutti insieme appassionatamente). Sostanzialmente è un mix di tutte le canzoni del film, anche se all'inizio parte con una versione lenta di Feed the birds (da brividi).
La canzone "Sister Suffragette" nacque per "rimediare ad un errore". Quando Walt Disney propose a Glynis Johns di partecipare al film, questa credette che fosse per la parte della protagonista, e ciò generò molto imbarazzo tra i due, al punto che la Johns era sul punto di rinunciare quando Walt se ne uscì dicendo che avrebbe avuto un pezzo musicale tutto suo e che era già pronta una canzone stupenda, cosa che fece accettare l'attrice. Però non c'era nessuna canzone, così corse disperato dai fratelli Sherman che avevano appena scritto "Practically Perfect", un brano che doveva servire ad introdurre il personaggio di Mary, pertanto cambiarono il testo ed è così che nacque Sister Suffragette, una canzone che richiamava i toni del vaudeville.
La nascita di "A Spoonful of sugar" ha un'origine curiosa: Richard e Robert Sherman era da settimane che cercavano un motto, una frase tormentone per Mary Poppins, senza riuscirci. Quando però Jeff, il figlio del primo, tornò da scuola dicendo che gli avevano fatto il vaccino anti-poliomelite e che non aveva fatto male perchè "gli avevano messo la medicina su una zolletta di zucchero e lui l'aveva semplicemente ingoiata”, gli venne subito l'idea per la canzone (che in inglese dice Just a Spoonful a sugar helps the medicine go down).
La canzone "Jolly holiday" era particolarmente odiata dalla Travers per due ragioni: per la sequenza animata e perchè lasciava a intendere un rapporto tra Bert e Mary, cosa che lei assolutamente non voleva in quanto non presente.
La ninna nanna "Stay awake" invece era la canzone preferita da Julie Andrews, che arrivò a ripeterla 50 volte prima di essere del tutto soddisfatta. Quando sentì che era prevista la sua rimozione dal film scrisse una lettera di suo pugno alla Travers che decise di perorare la sua causa e insistette per farla rimanere nel film.
"Feed the birds" è a mio parere la canzone più bella di tutti i film Disney (mi scende sempre una lacrima sia nelle scene del film in cui c'è come sottofondo, ma anche quando la suonano in Saving Mr. Banks). Inoltre era la canzone preferita da Walt Disney, il quale non perdeva l'occasione ogni volta che incontrava i fratelli Sherman nei pressi di un pianoforte di chiedergli di suonarla per lui.
C'è un aneddoto molto commovente che ha raccontato Sherman nello speciale contenuto del dvd: in occasione del 100esimo compleanno di Walt Disney fu inaugurata la celebre statua di lui insieme a Topolino al Parco divertimenti Disney World a Orlando in Florida; nel video c'è la tutta storia, comunque in breve, ad un certo punto fu chiesto a Sherman di suonare qualche canzone e lui tra le altre decise di suonare anche Feed the birds dicendo che era la preferita di Walt. Mentre stava suonando un uccellino è sceso vicino il pianoforte e Sherman ha pensato potesse essere lo spirito di Walt Disney.
Molte canzoni vengono eliminate, circa una trentina, anche se alcune verranno utilizzate per pellicole future: "Negli abissi del mar" è stata usata in Pomi d'ottone e manici di scopa del '71; "The land of sand" è stata usata come base di "Spera in me" la canzone del serpente Kaa ne Il libro della giungla del '67.
Tony Walton, costumista e scenografo inglese, nonchè marito di Julie Andrews (che vincerà nel 1980 il Premio Oscar per la Miglior Scenografia di All that Jazz), realizza i costumi e le scenografie del film. Questi sono i suoi bozzetti per quanto riguarda gli abiti di Mary Poppins, della famiglia Banks, Bert e gli interni di casa Banks.
La canzone "Sister Suffragette" nacque per "rimediare ad un errore". Quando Walt Disney propose a Glynis Johns di partecipare al film, questa credette che fosse per la parte della protagonista, e ciò generò molto imbarazzo tra i due, al punto che la Johns era sul punto di rinunciare quando Walt se ne uscì dicendo che avrebbe avuto un pezzo musicale tutto suo e che era già pronta una canzone stupenda, cosa che fece accettare l'attrice. Però non c'era nessuna canzone, così corse disperato dai fratelli Sherman che avevano appena scritto "Practically Perfect", un brano che doveva servire ad introdurre il personaggio di Mary, pertanto cambiarono il testo ed è così che nacque Sister Suffragette, una canzone che richiamava i toni del vaudeville.
La nascita di "A Spoonful of sugar" ha un'origine curiosa: Richard e Robert Sherman era da settimane che cercavano un motto, una frase tormentone per Mary Poppins, senza riuscirci. Quando però Jeff, il figlio del primo, tornò da scuola dicendo che gli avevano fatto il vaccino anti-poliomelite e che non aveva fatto male perchè "gli avevano messo la medicina su una zolletta di zucchero e lui l'aveva semplicemente ingoiata”, gli venne subito l'idea per la canzone (che in inglese dice Just a Spoonful a sugar helps the medicine go down).
La canzone "Jolly holiday" era particolarmente odiata dalla Travers per due ragioni: per la sequenza animata e perchè lasciava a intendere un rapporto tra Bert e Mary, cosa che lei assolutamente non voleva in quanto non presente.
La ninna nanna "Stay awake" invece era la canzone preferita da Julie Andrews, che arrivò a ripeterla 50 volte prima di essere del tutto soddisfatta. Quando sentì che era prevista la sua rimozione dal film scrisse una lettera di suo pugno alla Travers che decise di perorare la sua causa e insistette per farla rimanere nel film.
"Feed the birds" è a mio parere la canzone più bella di tutti i film Disney (mi scende sempre una lacrima sia nelle scene del film in cui c'è come sottofondo, ma anche quando la suonano in Saving Mr. Banks). Inoltre era la canzone preferita da Walt Disney, il quale non perdeva l'occasione ogni volta che incontrava i fratelli Sherman nei pressi di un pianoforte di chiedergli di suonarla per lui.
C'è un aneddoto molto commovente che ha raccontato Sherman nello speciale contenuto del dvd: in occasione del 100esimo compleanno di Walt Disney fu inaugurata la celebre statua di lui insieme a Topolino al Parco divertimenti Disney World a Orlando in Florida; nel video c'è la tutta storia, comunque in breve, ad un certo punto fu chiesto a Sherman di suonare qualche canzone e lui tra le altre decise di suonare anche Feed the birds dicendo che era la preferita di Walt. Mentre stava suonando un uccellino è sceso vicino il pianoforte e Sherman ha pensato potesse essere lo spirito di Walt Disney.
Molte canzoni vengono eliminate, circa una trentina, anche se alcune verranno utilizzate per pellicole future: "Negli abissi del mar" è stata usata in Pomi d'ottone e manici di scopa del '71; "The land of sand" è stata usata come base di "Spera in me" la canzone del serpente Kaa ne Il libro della giungla del '67.
Tony Walton, costumista e scenografo inglese, nonchè marito di Julie Andrews (che vincerà nel 1980 il Premio Oscar per la Miglior Scenografia di All that Jazz), realizza i costumi e le scenografie del film. Questi sono i suoi bozzetti per quanto riguarda gli abiti di Mary Poppins, della famiglia Banks, Bert e gli interni di casa Banks.
I costumi di Mary Poppins |
I costumi dei signori Banks e Jane |
I costumi di Bert |
Interno di casa Banks |
RICONOSCIMENTI
Alla cerimonia dei Golden Globe del 1965 il film arriva con 4 nomination, tra cui Julie Andrews come Migliore attrice per la quale arriva la resa dei conti dato che si scontra direttamente con Audrey Hepburn in My fair lady (ruolo che doveva essere suo). E' Julie Andrews a vincere e quando sale sul palco a ritirare il premio, nel suo discorso vuole ringraziare "l' uomo che ha realizzato
un magnifico film e che ha reso possibile tutto questo" (facendo pensare si stesse riferendo a Walt Disney), per poi aggiungere, cogliendo tutti di sopresa, che si trattava di Jack Warner e il film in questione era My fair lady: infatti se l'avesse
scelta non avrebbe mai potuto girare Mary Poppins.
Il film si presenta agli Oscar con ben 13 Nomination, portando a casa 5 statuette per Miglior attrice protagonista a Julie Andrews Miglior montaggio, Migliori effetti speciali, Miglior colonna sonora a Richard M. Sherman e Robert B. Sherman, Miglior canzone (Chim Chim Cher-ee).
Il film si presenta agli Oscar con ben 13 Nomination, portando a casa 5 statuette per Miglior attrice protagonista a Julie Andrews Miglior montaggio, Migliori effetti speciali, Miglior colonna sonora a Richard M. Sherman e Robert B. Sherman, Miglior canzone (Chim Chim Cher-ee).
QUOTES:
Bert:
"Vento dall'Est
"Vento dall'Est
la nebbia è lÃ
fra poco qualcosa di strano accadrà .
Troppo difficile capire cos'è
ma penso che un'ospite arrivi per me"
Winifred: Mi dispiace, caro, ma quando ho scelto Tata Katie ritenevo che sarebbe stata severa con loro. Aveva l'aria così solenne e arcigna.
George: Non confondere l'efficienza con i disturbi di fegato.
Winifred: Non sbaglierò la prossima volta.
George: La prossima? Tu hai assunto 6 tate negli ultimi 4 mesi e sono state tutte degli inqualificabili disastri.
Mary Poppins: Come supponevo: "Mary Poppins. Praticamente perfetta sotto ogni aspetto."
Mary Poppins: Il primo gioco si chiama: "chi ben comincia è a metà dell'opera".
Michael: Non mi dice niente di buono.
Mary Poppins: Altrimenti detto: mettiamo in ordine la stanza.
Michael: Te l'ho detto che non c'era da fidarsi.
Mary Poppins: Oh, promessa da marinaio. Presto fatta, presto dimenticata.
(nella versione originale dice "That's a pie crust promise. Easily made, easily broken", cioè una bugia come la crosta di una torta, facile da fare e facile rompere)
Bert: Sai, io conosco un tizio con una gamba di legno di nome Smith.
Zio Albert: E come si chiama quell'altra gamba?
(N.B. A Disney World nel museo degli Oggetti Smarriti c'è una gamba di legno con scritto sopra Smith)
George: Winifred, ti consiglio di far riparare questo pianoforte. Quando mi seggo ad uno strumento mi piace che sia accordato.
Winifred: Ma George, tu non sai suonare.
George: Mia cara, questo non ha nessunissima importanza!
Banks: Un momento. Mary Poppins, cosa significa questa scena oltraggiosa?
Mary Poppins: Come ha detto, prego?
Banks: Vuole avere la cortesia di spiegarmi tutto questo?
Mary Poppins: Prima di tutto vorrei mettere bene in chiaro una cosa.
Banks: Sì?
Mary Poppins: Io non spiego mai niente.
Pappagallo: Beh, bella gratitudine per te. Non ti hanno neppure salutata.
Mary Poppins: No, non è vero.
Pappagallo: Guardali. Lo sai, ora stimano loro padre più di quanto stimano te.
Mary Poppins:: È così che dev'essere.
Pappagallo: Beh, e non ti importa?
Mary Poppins: Le persone praticamente perfette non si lasciano confondere dai sentimenti.
Pappagallo: Credi davvero? Beh, ti voglio dire una cosa, Mary Poppins. Tu a me non la dai a bere. Mary Poppins: Oh, davvero?
Pappagallo: Sì, davvero. Io so benissimo quello che provi per quei bambini, e se credi che abbia intenzione di continuare a tenere la bocca chiu...
Mary Poppins: Adesso basta parlare a vanvera. Grazie.
Bert: Arrivederci, Mary Poppins. Non stare via molto.
Vento dall'Est
Salto nel disegno
Lo zio Albert
La vecchietta dei piccioni
Sui tetti di Londra
I due penny
Licenziato
Finale
Due piccole chicche:
IL MUSICAL
di BROADWAY: ho avuto il privilegio di vederlo dal vivo a Broadway nel 2009 ed è stato davvero meraviglioso. Lo spettacolo ha
debuttato nel 2006 al New
Amsterdam Theatre di New York, rimandendo in cartellone per 2600 replice
fino al febbraio 2013. Lo spettacolo si è aggiudicato 2 premi
Lawrence Olivier nel 2005, Miglior Attrice a Laura Michelle Kelly (Mary
Poppins) e Migliori Coreografie. Inoltre ha ricevuto ben 7 Nomination ai
Tony Awards, tra cui Miglior Musical, vincendo però solo il premio per
la Miglior Scenografia. Nel musical è presente la colonna sonora
originale del
film alla quale però sono
state aggiunte alcune canzoni scritte appositamente per il musical da
George Stiles e Anthony Drewe.
DICK VAN DYKE TURNS 90'S
Il 13 dicembre 2015, in occasione del suo 90esimo compleanno Dick Vand Dyke ha ricevuto degli auguri speciali con un flashmob organizzato da un gruppo di fan al The Grove di Los Angeles, che lo ha colto di sopresa ricreando le coreografie su un medley delle canzoni del film. Alla fine l'attore si è unito ai fan in un sing-a-long di "Let's go fly a kite", dimostrando di avere ancora una voce e uno spirito giovani
DICK VAN DYKE TURNS 90'S
Il 13 dicembre 2015, in occasione del suo 90esimo compleanno Dick Vand Dyke ha ricevuto degli auguri speciali con un flashmob organizzato da un gruppo di fan al The Grove di Los Angeles, che lo ha colto di sopresa ricreando le coreografie su un medley delle canzoni del film. Alla fine l'attore si è unito ai fan in un sing-a-long di "Let's go fly a kite", dimostrando di avere ancora una voce e uno spirito giovani
Hermione Baddeley, che interpreta la domestica Ellen, avrebbe poi dato voce alla Madame de Gli Aristogatti, lo "zio Albert" Ed Wynn aveva doppiato il Cappellaio Matto in Alice nel paese delle meraviglie e Arthur Malet (Mr. Dawes Junior) avrebbe partecipato a Hook - Capitan Uncino nei panni di Tootles, mentre i due piccoli Karen Dotrice e Matthew Garber, che avevano già recitato insieme l’anno prima in Le tre vite della gatta Tomasina, si sarebbero riuniti nel 1967 per The Gnome-Mobile; la Dotrice recita ancora mentre lo sfortunato Matthew Garber
è morto a soli 21 anni dopo aver contratto una forma di epatite in
Africa. Tra i doppiatori dei vari personaggi animati figura inoltre
anche Alan Napier che, come la cara Acalia dovrebbe sapere, è stato lo storico Alfred della serie vintage di Batman. Per quel che riguarda gli scartati, invece, inizialmente Walt Disney aveva pensato ad Angela Lansbury o addirittura Bette Davis
per il ruolo di Mary Poppins che, effettivamente, nel libro è descritta
come fredda e assai sbrigativa, non come dolce e materna; il vecchio
Walt è stato poi folgorato dalla performance di Julie Andrews nello spettacolo teatrale Camelot e il resto, come si dice, è storia! Per il ruolo di Mr. Banks invece tra i candidati c'erano anche Richard Harris, James Mason e Donald Sutherland, mentre per quel che riguarda Bert si era brevemente pensato a Fred Astaire o Cary Grant.
Ci sono ovviamente stati dei “caduti” anche per quel che riguarda le
sequenze musicali da inserire nel film (per fortuna!!). Tolta la canzone
scritta apposta per il Capitano (la cui melodia, tuttavia, si può
ancora sentire nel corso del film), una di queste sequenze, chiamata La bussola magica, era formata da quattro canzoni: tra queste, Negli abissi del mar (The Beautiful Briny) è poi finita in Pomi d’ottone e manici di scopa mentre la melodia di un’altra canzone, The Land of Sand, è stata usata come base per Spera in me (Trust in Me), la ninna nanna del serpente Kaa ne Il libro della giungla. - See more at: http://bollalmanacco.blogspot.it/2014/03/mary-poppins-1964.html#sthash.njaf5Rqo.dpuf
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- venerdì, gennaio 22, 2016
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