My Favorite... Doppiatrici: Lydia Simoneschi e Tina Lattanzi

lunedì, febbraio 06, 2017

 
Eccoci con un nuovo post dedicato al Doppiaggio, in particolare quello degli anni d'oro tra il 1940 e il 1970, e nello specifico oggi vi parlerò delle mie due doppiatrici preferite in assoluto, Lydia Simoneschi e Tina Lattanzi. Partiamo dunque dalla mia doppiatrice preferita in assoluto, che non a caso è considerata la Regina del doppiaggio italiano dell'epoca d'oro...

Lydia Simoneschi
CENNI BIOGRAFICI
Lydia Simoneschi nasce il 4 aprile del 1908 a Roma. Suo padre è Carlo Simoneschi, attore e regista del cinema muto che ben presto si accorge della dote vocale della figlia e definisce la sua voce  squillante "così cristallina da trapassare i muri"; così mentre la madre si assicura che Lydia riceva una formazione classica (pianoforte, ricamo, pittura, francese), il padre la segue per quanto riguarda l'educazione e la modulazione della voce. Quando è poco più che una ragazza, decisa ormai a diventare un'attrice, entra a far parte prima della compagnia teatrale di Camillo Pilotto e poi insieme alle Sorelle Gramatica, e questo le dà l'opportunità di esibirsi in diversi teatri d'Italia e d'Europa.
Sentendosi penalizzata da un aspetto fisico non troppo avvenente, negli anni '30 decide di dedicarsi ad una realtà più clemente di quella spietata del cinema e del teatro: il doppiaggio.
L'analfabetismo della popolazione italiana non permette al pubblico di vedere un film straniero con i sottotitoli (per lo più si tratta di produzioni americane) e proprio da questa esigenza nasce il doppiaggio, ovvero la sincronizzazione di battute recitate in un'altra lingua che si sostituiscono alla lingua originale.
Lydia presta la propria voce ad uno dei primissimi doppiaggi della storia del cinema italiano, Il milione di René Clair del 1932. Nel '36 sposa Franz Lehmann un genovese di origini tedesche, ufficiale di marina, dal quale ha un figlio, Giorgio. Nel '42 il marito muore in guerra e seppur distrutta Lydia decide di buttarsi a capofitto nel lavoro. Il decennio tra metà anni '40 metà anni '50 rappresenta senza dubbio la stagione più ricca per Lydia, che a parte il caso di alcuni personaggi che non doppia mai come Greta Garbo, Marilyn Monroe, Grace Kelly e Audrey Hepburn, ha prestato la voce almeno una volta a tutte le altre grandi Star della Hollywood dei tempi d'oro.
A metà anni '50 le vengono assegnate la voce di Rita Hayworth e Joan Crawford (tolte alla Lattanzi)
ma le vengono tolte quelle di Vivien Leigh, Deborah Kerr e molte altre che vengono invece assegnate a colleghe più giovani come Maria Pia Di Meo e Rita Savagnone.

Nel 1962 diventa direttrice del doppiaggio anche se è una magra consolazione dopo che le sono state tolte gran parte delle dive a cui presta la voce per darle a colleghe più giovani, e dopo che è stata relegata a meri ruoli di anziane caratteriste. Tra il '35 e il '76 si stima che abbia doppiato più di 5.000 film.
Infine bisogna ricordare anche che tra gli anni '30 e '60 prende parte a 6 film, tra i quali spiccano La vecchia signora del '32, Gli zitelloni del'58 e Il moralista del '59.
Lydia insieme a Vittorio De Sica ne Il moralista
Nella primavera del 1980 il Presidente Sandro Pertini la nomina Cavaliere della Repubblica per meriti artistici. 
Il 5 settembre del 1981 si spegne a Roma completamente dimenticata dalla stampa e dai colleghi.

CARATTERISTICHE VOCALI
La Simoneschi con la sua voce riesce ad interpretare un ventaglio di registri dal profondo e suadente all'acuto comico, ed è convincente sia quando interpreta donne giovani che mature, doppiandole oltretutto nello stesso periodo. Lydia che ha una voce di tonalità tendenzialmente bassa ha la capacità di scurirla per le situazioni più serie e solenni, ma anche di farla più di testa per i ruoli che richiedono più leggerezza o comicità, fornendo mille sfumature diverse. A livello espressivo una sua caratteristica è giocare sulle consonanti doppie che a sua discrezione carica o smorza.


ATTRICI DOPPIATE

Nella prima clip abbiamo: Louise Platt in Ombre rosse, Paulette Goddard in Vento selvaggio, Marlene Dietrich in Partita d'azzardo, June Deprez ne Il ladro di Bagdad, Barbara Stanwyck in La fiamma del peccato, La fata turchina in Pinocchio, La mamma in Bambi, Coleen Gray ne Il bacio della morte, Donna Reed in La vita è meravigliosa (di cui ho parlato qui), Ingrid Bergman in Per chi suona la campana, Alida Valli ne Il caso Paradine, Jennifer Jones in Il ritratto di Jennie, ovviamente Vivien Leigh in Via col vento (di cui ho parlato qui e qui), Silvana Mangano in Riso amaro, Olivia De Havilland in L'ereditiera, Hedy Lamarr in Sansone e Dalila, Silvana Pampanini in 47 morto che parla, Bette Davis in Eva contro Eva, Nancy Olson in Viale del tramonto, Gene Tierney in La madre dello sposo, Shelley Winters in Un posto al sole, Anne Baxter in I cinque segreti del deserto, Maureen O'Hara in Un uomo tranquillo, Joan Fontaine in Ivanhoe, Julia Adams in Là dove scende il fiume, Yvonne De Carlo in Il sombrero.
Nella 2a clip: Ruth Roman in Terra lontana, Judy Garland in E' nata una stella, Joan Bennet in Non siamo angeli, Eva Gabor in Artisti e modelle, Kim Novak in L'uomo dal braccio d'oro, Jane Russel in Femmina ribelle, Anne Baxter in I dieci comadamenti, Deborah Kerr in Un amore splendido, Lauren Bacall in La donna del destino, Isabel Jeans in Gigì, Flora in La bella addormentata nel bosco, Rosalind Russell in La signora mia zia, Elizabeth Taylor in Improvvisamente l'estate scorsa, Vera Miles in Psycho, Jane Wyman in Pollyanna, Nilla in La carica dei 101, Susan Hayworth in Il sentiero degli amanti, Joan Crawford in Che fine ha fatto Baby Jane.

Nella 3a: Maga Magò in La spada nella roccia, Una Merkel in Magia d'estate, Mona Washbourne in My fair lady, Deborah Kerr in Il giardino di gesso, Reta Shaw in Mary Poppins, Peggy Wood in Tutti insieme appassionatamente, Juanita Moore in Dominique, Lana Turner in Madame X qui, la Fata smemorina in Cenerentola, Guendalina Hathi in Il libro della giungla, Angela Lansbury in Pomi d'ottone e manici di scopa, Lucille Watson in La capanna dello zio Tom, Lady Cocca in Robin Hood.
Infine nella 4a clip sentiamo Lydia Simoneschi doppiare: Katharine Hepburn in Maria di Scozia, Virginia Mayo in Sogni proibiti, Gina Lollobrigida in Cuori senza frontiere, Linda Darnell in Infedelmente tua, Claudette Colbert in Mia moglie si sposa, Anita Ekberg in Guerra e pace, Doris Day ne L'uomo che sapeva troppo, Rita Hayworth in Pal Joey, Ginger Rogers in Le donne hanno sempre ragione, Ava Gardner in La maja desnuda.

Dopo avervi parlato della meravigliosa Lydia Simoneschi è il turno dell'altrettanto brava...
Tina Lattanzi
CENNI BIOGRAFICI
Annunziata Costantini, questo il suo vero nome, nasce ad Alatri in provincia di Frosinone il 5 dicembre del 1897. Quando ha 2 anni e mezzo perde la mamma e per questo viene messa in un convento di suore, insieme alle due sorelle, dove peraltro una suora le impedirà di cantare perchè a suo dire "non ha una bella voce e stona". A 16 anni esce dal collegio e torna a vivere con il padre, che peraltro è molto severo.
Nel 1919, più per desiderio di evasione che di amore, sposa il professore di lettere Giovanni Lattanzi dal quale avrà due figli Fiorella e Glauco, ma la vita della casalinga le sta stretta perchè ha una grande passione per la poesia e la recitazione (ha interpretato la schiava texana nella Fedra di Gabriele D'Annunzio, ottenendo peraltro i complimenti via telegramma dallo stesso D'Annunzio).
Nel 1922 si reca ad una recita di studenti universitari al Teatro Nazionale di Roma insieme alla cognata, fra questi studenti/attori c'è Vittorio De Sica, il quale sta lasciando gli studi per dedicarsi esclusivamente al teatro. De Sica rimane colpito da Tina e la presenta alla sua insegnante di recitazione, la famosa attrice russa Tatiana Pavlova che decide di prenderla nella propria compagnia. Nel giro di un paio di anni, col benestare del marito, entra nell'illustre compagnia teatrale di Ruggero Ruggeri come seconda donna (la prima è Andreina Pagnani), anche se ben presto Ruggeri le affiderà parti da protagonista mettendosi contro addirittura il sindacato degli attori. Nel '29 parte insieme alla compagnia per una tournèe in Sud America dove incontra e si innamora del facoltoso Flavio Colmar che però muore tragicamente in un incidente. Dagli anni '30 prende parte a diversi film e anche se la sua attività principale diventerà il doppiaggio, continuerà a comparire anche sul grande schermo fino al 1988, quasi sempre in ruoli aristocratici.
Tina nel film Giacomo l'idealista di Alberto Lattuada del 1943
Nel 1932 lascia il teatro e inizia a dedicarsi appunto al doppiaggio che le consente di non spostarsi da Roma e quindi poter essere vicino ai suoi figli; inoltre s'innamora del regista cinematografico Guido Brignone insieme al quale resterà 30 anni.
La Metro Goldwyn Mayer indice un concorso nel '32  per cercare l'attrice che avrebbe prestato la propria voce nei film di Greta Garbo per l'Italia. Tina Lattanzi racconta che "vennero scelte due scene dal film La Regina Cristina e 50 tra le migliori attrici italiane fecero un provino doppiandole. I provini poi furono spediti a Hollywood e scelsero il mio. La Metro mi legò con un contratto ferreo di tre anni in esclusiva, mi pagavano mensilmente affinchè restassi a disposizione, non mi impegnassi con il cinema o il teatro e fossi sempre libera per la Garbo. Prendevo 3.500 lire a pellicola".
Quando in Italia vengono distribuiti i film con Greer Garson, in particolare il primo è La signora Miniver, è sempre la M.G.M. ad occuparsi della scelta della doppiatrice e pone la condizione che non si presenti la Lattanzi perchè non vogliono che la Garbo e la Garson abbiano la stessa voce. La Lattanzi non accetta il divieto e sostiene il provino firmando con uno pseudonimo, e la M.G.M. nuovamente sceglie la sua voce.
Tra gli anni '30 e '40 Tina si impone come voce delle grandi dive: oltre alla Garbo e Greer Garson infatti doppia Joan Crawford, Marlene Dietrich e Rita Hayworth.A metà degli anni '50 iniziano a toglierle delle attrici per darle alle nuove leve del doppiaggio (o alla sua rivale Lydia Simoneschi).
In CDC (Cooperativa Doppiatori Cinematografici) non le viene offerta la possibilità di diventare direttrice del doppiaggio (come in genere accadeva per i doppiatori non più giovani) così nel 1960 lascia la CDC dopo più di 25 anni e approda alla società SAS dove le viene offerto il posto di direttrice del doppiaggio (anche se non riesce ad ottenere il successo sperato). "Dopo un'offesa più grave delle altre" (così afferma la Lattanzi al Maurizio Costanzo Show) nel '69 decide di lasciare definitivamente la SAS e il doppiaggio .
Tina ritorna al suo primo amore, il teatro, con la compagnia di Garinei e Giovannini e diretta poi da altri registi fino al 1981. Negli anni '60 tiene anche un corso di recitazione al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e tra i suoi studenti c'è Claudia Cardinale.
Negli anni '80 diversi suoi film vengono ridoppiati, e così in Maria Walewska la sua voce viene sostituita da quella di Rita Savagnone e in Gilda da Vittoria Febbi. Sul ridoppiaggio dirà "Adesso tutti quei film li hanno doppiati di nuovo... bravissime le attrici... ma fanno se stesse. Io forse ho sbagliato, ma ho sempre cercato di imitare chi avevo davanti".
Il vizio del gioco alle carte, che occupa molte delle sue serate, la riduce in ristrettezze economiche e le viene viene assegnato nel 1992 il vitalizio previsto dalla legge Bacchelli per gli artisti in difficoltà (dirà "Se mi dicessero in questo momento che nell'aldilà c'è un tavolo da poker vorrei morire stasera"). Gli ultimi anni della sua vita purtroppo arriva a perdere la vista. Si spegne a Milano il 25 ottobre del 1997 1 mese prima di compiere 100 anni.

CARATTERISTICHE VOCALI
La Lattanzi è nota soprattutto per l'uso spinto del birignao, ovvero la pronuncia nasale con prolungamento delle vocali nelle parole (soprattutto le finali), anche se non è una sua prerogativa, infatti ricorrono al birignao molte altre doppiatrici dell'epoca, tra cui la stessa Lydia Simoneschi.
La Lattanzi rispetto alla Simoneschi ha una voce più nasale e di testa; anche se ha meno sfumature di registri vocali questo non le impedisce di prestare voci diverse (e quindi riconoscibili) ad ogni attrice per la quale esalta le caratteristiche: la dolcezza della Garbo, l'austerità della Crawford, l'eleganza della Garson e la sensualità di Rita Hayworth.
Per Greta Garbo si rifà alla voce dell'attrice, profonda, grave e sensuale con una nota di distacco e di nostalgia che ha l'attrice svedese. La stessa Lattanzi diceva di lei "Era il simbolo dell'amore-passione sofferto e assoluto, votato per forza alla sconfitta e alla morte. Era bravissima nella sofferenza. Il suo viso sprigionava mistero e seduzione, agonia e magia". La Lattanzi non riuscì mai a incontrare personalmente la Garbo, la quale però avendo sentito una registrazione del suo doppiaggio di Margherita Gauthier a casa della sua amica, la cantante lirica Giuseppina Cobelli, le avrebbe detto di riferire a Tina "che sarebbe certo stata una migliore attrice, se avesse avuto la stupenda voce della Lattanzi".
Rispetto alla Simoneschi abbiamo più testimonianze dirette della Lattanzi, che in più di un'occasione ha rilasciato interviste e che negli anni '90 è stata ospite in diverse puntate al Maurizio Costanzo Show.

ATTRICI DOPPIATE
Tina Lattanzi doppia: Mildred Natwick in La congiura degli innocenti, la cagnolina Gilda in Lilli e il vagabondo, Thelma Ritter in Papà gambalunga, Judith Anderson in I dieci comandamenti, Martita Hunt in Anastasia, Malefica in La bella addormentata nel bosco

Greer Garson in La saga dei Forsyte, Judith Anderson in Rebecca la prima moglie,  Joan Crawford in La maschera e il cuore, Myrna Loy in La casa dei nostri sogni, Greta Garbo in Maria Walewska

Una clip con spezzoni da vari film tra cui il rarissimo primo doppiaggio di Biancaneve e i sette nani in cui Tina Lattanzi interpreta la Regina cattiva.

La splendida Malefica

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2 commenti

  1. Finalmente ho scoperto chi era l'amica cantante della Garbo (io sono musicista, nonché un fervente vociomane).
    Antonino

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